La teleferica

Da aicwiki.

La tecnica della teleferica viene erroneamente ritenuta molto laboriosa e complessa da applicare, motivo per cui la maggior parte dei torrentisti evita di usarla.

Basterebbe invece acquisire più pratica per padroneggiarla meglio e rendersi conto delle sue enormi potenzialità, soprattutto in termini di sicurezza durante la calata. Infatti, una teleferica consente di spostare la traiettoria di calata in modo da evitare una zona pericolosa o problematica da superare per i compagni di squadra. Si pensi, ad esempio, all’arrivo di una calata in una zona d’acqua turbolenta, con la presenza di rulli o con scavernamenti; oppure, al rischio di caduta di pietre sulla verticale della calata, con l’obbligatoria necessità di portarsi velocemente fuori dalla traiettoria.

Inoltre, una situazione nella quale la teleferica trova piena applicazione, è quella di una calata con forti sfregamenti su tutta la lunghezza della corda, con una buona probabilità di lesionare la corda stessa.

È evidente che, in situazioni come quelle descritte, almeno un componente della squadra debba scendere in sicurezza, perché più esperto e perché profondo conoscitore della tecnica e del movimento in acque bianche. È inoltre indispensabile un grande affiatamento con il compagno di squadra che manovrerà dall’alto, viste le ridotte, se non nulle, possibilità di comunicazione che si vengono ad avere tra chi sta a monte e chi sta a valle.

Bisogna tenere presente che vi è una differenza nell’esecuzione a seconda che si decida di allestire la teleferica quando il primo debba ancora scendere - ipotesi realizzabile in forre conosciute - o se, dopo che il primo sia sceso, si renda necessario l’uso di questa tecnica, come può capitare nel caso in cui, durante la discesa, il primo si accorga di situazioni di pericolo non visibili dall’alto.

Ad ogni modo, normalmente per eseguire una teleferica si utilizzano due corde distinte: una, sulla quale scenderà il primo, è quella che diventerà la corda portante e che sarà tesa tra l’ancoraggio a monte e un punto di ancoraggio (fisso, naturale o umano) a valle; la seconda, che sarà filata dopo che la portante sarà stata messa in posizione, diventerà la corda di calata.

A differenza della tecnica con la corda guida, la corda portante ha un angolo di inclinazione inferiore ai 45°, che si avvicina quindi all’orizzontalità. Questo si rende necessario per garantire una traiettoria che si distanzi in maniera ottimale dalla situazione che si vuole evitare.

Ovviamente, tutto il sistema, al pari delle diverse tecniche usate nel torrentismo, deve risultare recuperabile dal basso a manovra conclusa.

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