Allestimento di una ripresa di calata in parete – il relais

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Indice

Premessa

Ripresa di calata in parete, o relais: sono questi i due termini usati per definire il collegamento tra due soste, una delle quali si trova lungo la verticale da discendere.

Diverse sono le situazioni che portano alla scelta di allestire un relais; alcune sono obbligate, quali, ad esempio un’altezza della calata superiore alla normale lunghezza delle corde. Altre, sono frutto di una scelta che porta ad una migliore gestione delle corde e della calata. Calate eccessivamente alte potrebbero portare ad una difficoltà nel recupero delle corde, soprattutto se l’ancoraggio di partenza si trova in posizione arretrata.

Predisporre un ancoraggio aereo consente, in diverse situazioni, di evitare pericolosi sfregamenti oppure di spostare la calata al di fuori del getto della cascata. Come ultima indicazione, non va dimenticato che dividere una calata in due parti consente a gruppi numerosi di diminuire sensibilmente i tempi di percorrenza. Si pensi a quanto tempo occorre per scendere una verticale di altezza elevata, con il peso delle corde che frenano notevolmente la discesa nel primo tratto. Usando un ancoraggio intermedio, possono di fatto scendere la stessa verticale due persone contemporaneamente, una per ciascun tratto di calata, s’intende.

Il vantaggio di calare chi andrà ad attrezzare la sosta intermedia è dato dalla possibilità per quest’ultimo di avere le mani libere, aspetto non trascurabile dovendo operare su soste esposte.


Obiettivo

Allestire un collegamento in sicurezza di un ancoraggio intermedio e, una volta passata tutta la squadra, smontare il tutto per continuare la discesa sino a valle.


Materiale utilizzato

  • Due ancoraggi distinti
  • Una corda di calata per ciascuna sosta
  • Un discensore ad otto con il relativo moschettone HMS con ghiera
  • Un moschettone HMS con ghiera di rinvio
  • Due moschettoni con ghiera per l’ancoraggio intermedio


Tecnica d’esecuzione

  • L’attrezzista sulla prima sosta, autoassicurato con la doppia longe, aggancia all’anello dell’ancoraggio un discensore ad otto di servizio, con il relativo moschettone HMS con ghiera, montato in verticale
  • Su un altro punto dell’ancoraggio, che sia possibilmente più in alto del discensore, aggancia un moschettone HMS con ghiera di rinvio
  • Infila il capo superiore della corda nell’anello dell’ancoraggio
  • Sull’estremità della corda crea un nodo delle guide con frizione; quindi, esegue un secondo nodo delle guide con frizione a circa un metro dal capocorda; questi due nodi hanno lo scopo di impedire il passaggio della corda nel discensore nel caso di distrazione da parte del primo che scende
  • Inserisce ora la corda nel moschettone di rinvio, lasciando un ampio lasco per la gestione della calata; chiude la ghiera del moschettone
  • Inserisce il ramo di corda in uscita a valle dal moschettone di rinvio nel discensore ad otto verticale, usando la configurazione ad otto veloce; chiude la ghiera del moschettone
  • Come ultimo passaggio, blocca la corda con un’asola di bloccaggio e una controasola di sicurezza
  • Il primo che scende sarà chiaramente colui che dovrà allestire la sosta intermedia; autoassicurato con la doppia longe all’ancoraggio a monte, inserisce la corda di calata nel proprio discensore, lasciandone fuoriuscire a valle un paio di metri (dalla parte dei nodi)
  • Blocca la corda nel discensore con un’asola di bloccaggio e una contrasola di sicurezza
  • L’attrezzista scioglie l’asola di sicurezza sul discensore di servizio e mette in tensione la corda
  • Il primo a scendere sgancia la longe corta e la riaggancia all’imbrago
  • L’attrezzista verifica la regolarità del sistema e quindi il primo sgancia la longe lunga per riagganciarla all’imbrago
  • L’attrezzista cala lentamente il primo, seguendo le indicazioni ricevute con il fischietto (es. “ca-la” oppure “stop”)
  • Quando il primo a scendere giunge a portata dell’ancoraggio intermedio, vi aggancia subito un moschettone HMS di servizio con ghiera; quindi si autoassicura agganciando prima la longe corta in alto e poi quella lunga più in basso
  • A questo punto, essendo in sicurezza, disfa i due nodi presenti all’estremità della corda
  • Collega il capocorda all’ancoraggio mediante un nodo bulino seminfilato, lasciando un’ansa abbondante, necessaria per consentire ai compagni di manovrare in comodità; il collegamento serve quale sicurezza per evitare che chi scenda possa superare la fine della corda, precipitando nel vuoto
  • Solo a questo punto può sfilare la corda dal proprio discensore e comunicare il “libera” all’attrezzista a monte
  • Se non è possibile far scendere lungo la corda il kit-boule, sarà il secondo a scendere che lo porterà con sé, in modo da stendere il secondo ramo di corda (quello che servirà per il recupero)
  • Quando arriva il kit-boule, lo appende al moschettone di servizio
  • Con un nodo delle guide con frizione, collega con un moschettone con ghiera il secondo ramo di corda all’ancoraggio, lasciando un lasco simile a quello fatto precedentemente
  • Può quindi iniziare ad allestire il secondo tratto della calata con una seconda corda
  • A mano a mano che i compagni arrivano all’ancoraggio intermedio, questi potranno scendere, mentre il primo resterà sulla sosta per assisterli
  • Sceso anche l’ultimo, cioè l’attrezzista che manovrava dall’ancoraggio a monte, può quindi recuperare la corda del primo tratto; prima di iniziare, bisogna assicurarsi che la corda di recupero sia vincolata all’ancoraggio, altrimenti si corre il rischio di vederla cadere
  • Recuperata la corda superiore, può quindi scendere a valle a sua volta, eseguendo la manovra dell’ultimo


La manovra descritta presuppone che vi siano a disposizione due corde, e che i due tratti di calata siano percorribili ciascuno usando una sola corda. Vi possono però essere delle varianti.


Situazione A: vi è una sola corda, la cui lunghezza è sufficiente a scendere, separatamente, i due distinti tratti della calata.

Giunto all’ancoraggio intermedio, il primo che scende esegue la manovra come sopra descritto. Deve quindi essere raggiunto da tutti i compagni, che si assicureranno alla sosta. Solo a questo punto si può recuperare la corda e quindi allestire la seconda parte della calata.


Situazione B: vi sono due corde di pari lunghezza e il secondo tratto della calata è pari alla lunghezza di una corda.

Significa che per recuperare la corda nel secondo tratto sarà necessario giuntare insieme le due corde. In questo caso, dopo che il primo ha attrezzato l’ancoraggio intermedio, può far scendere i compagni di squadra nel secondo tratto, usando la seconda corda che ha portato con sé, allestendo e gestendo una calata in corda singola. Una volta che sono scesi tutti, unisce un capo della corda superiore al capo terminale di quella inferiore con un nodo galleggiante. A questo punto, può recuperare la corda superiore senza il rischio di farla cadere nel vuoto, insaccandola nel kit-boule. Terminata l’operazione, può a sua volta scendere a valle.


Osservazioni

  • Per una corretta esecuzione di questa manovra, e per ridurre la possibilità di errori, è fondamentale che vi sia un’assoluta pulizia della sosta.
  • Durante la calata, l’attrezzista deve tenere saldamente la corda con le mani. La corda non va fatta scorrere, ma deve essere calata accompagnandola, alternando la presa prima in una mano e poi nell’altra.
  • Le corde non devono incrociarsi tra di loro; creerebbe solo confusione. Inoltre, non vanno lasciati penzolare spezzoni di corda, sui quali si potrebbe montare per errore il discensore.
  • Arrivati all’ancoraggio intermedio, prima di togliere la corda dal discensore, collegarne il capocorda all’ancoraggio; questo perché, nel caso in cui la sosta intermedia fosse spostata rispetto all’asse di calata, sganciando la corda dal discensore si rischierebbe di perderla e di non riuscire più ad afferrarla.
  • Il kit-boule deve essere sistemato in una posizione che non intralci chi arriva, usando una fettuccia o un rinvio per abbassarlo rispetto all’ancoraggio.
  • Chi deve superare l’ancoraggio intermedio, deve trovare un punto comodo nel quale agganciare senza difficoltà la longe e eseguire le manovre corrette per il passaggio; questo si può realizzare utilizzando, ad esempio, un rinvio dotato di due moschettoni a ghiera, oppure un moltiplicatore di ancoraggi.


Pericoli nella realizzazione o utilizzo, possibili errori di esecuzione

  • Il primo ed evidente pericolo che si può verificare nel primo tratto consiste nel vedere fuoriuscire la corda dal discensore, precipitando nel vuoto. Per questo motivo è fondamentale eseguire i nodi sui capi terminali.
  • L’attrezzista che rimane ad assistere i compagni durante il passaggio della sosta intermedia, deve prestare bene attenzione affinché questi non sbaglino a montare il discensore su un ramo di corda che non sia quello di calata. Questo rischio si riduce sensibilmente mantenendo la sosta pulita e ordinata.
  • Va ricordato, prima di recuperare la corda del tratto superiore, di agganciarla all’ancoraggio o di giuntarla con quella sottostante, per evitare che possa sfuggire di mano e cadere nel vuoto, rendendo così impossibile il recupero della seconda corda o, peggio, di continuare la discesa.
  • Infine, è quanto mai opportuno che gli attrezzisti abbiano sempre a disposizione una corda di soccorso, con la quale affrontare eventuali imprevisti.
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