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Elenco delle forre attrezzate Procanyon

Catasto AIC TO028
Comune NOASCA - TORINO
Quote Ingresso 1050 m
Uscita 800 m
Dislivello 250 m
Tempi Navetta 0 km
Avvicinamento 50'
Progressione 3h
Rientro 10'
Interesse Regionale
Difficoltà v4 a3 IV
Numero calate 6, max 63 metri
Corde consigliate 2 x 70 metri
Periodo Giugno-Settembre
Vie d'uscita No
Materiali  
Cartografia I.G.C. n° 3
Coord. punto d'accesso al greto  
Coord. punto d'abbandono del greto

Presentazione generale

Canyon alpino discretamente impegnativo. Verificare la portata dal parcheggio a valle ed affrontare la discesa solo con portata minima. Nessuna scappatoia possibile.

Accesso

Da Torino a Locana risalire lungo la S.S 640 in direzione Ceresole Reale, superare l'abitato di Formolosa, proseguire fino al bivio per località "Riund" (che è a sinistra), in corrispondenza ma a destra, troviamo una piccola area di parcheggio un tantino disastrata dalla quale è visibile la grande cascata.

Avvicinamento

Pochi metri prima del parcheggio, lungo la strada Statale, si diparte verso monte una strada sterrata che porta ad un piccolo bacino artificiale. Pochi metri prima di giungere al bacino prendere la traccia che sale verso destra. Attraversare la pineta fino a giungere ad un ampio prato. Attraversare il pascolo in direzione della cascata e proseguire per labili tracce fino ad una poco evidente cresta dove un sentiero meglio segnato prende quota. Salire fino a Q.1000 m. su belle placche di granito facilmente risalibili, seguirle fino al bordo del canyon da dove è visibile prima calata .

Profilo della forra

Descrizione

Si entra dalla R.S. attraversando il rio poco a monte. Mancorrente e armo per la prima calata da 30. Poco oltre troviamo un mancorrente e quindi un armo in R.S. (catena) per la cascata successiva (25 m). Altro mancorrente e 15 m. più in basso armo in R.D. (catena) per la calata (cascata Sacco e Vanzetti) che inizia appoggiata per proseguire nel vuoto per 50 m. circa. Dalla base di questa, seguendo l'acqua, armo in R.S. (catena) e calata da 20.

Rientro

E' possibile uscire alla base della C63 in riva sinistra seguendo una traccia appena visibile che si inoltra nel bosco e si ricongiunge al sentiero di avvicinamento oppure dalla base della C20 seguire l'alveo del torrente. Non sempre facili disarrampicate conducono in 15 minuti di delirio verde al bacino artificiale e quindi al parcheggio a valle.

Note

Il rian Pasò (o Passour) vanta la calata non frazionata più lunga della zona. Affrontare questo percorso solo con portate minime; il getto della cascata nelle giornate di vento viene trasportato ovunque rendendo problematica la respirazione.
Prima discesa: C. Chirotti, L. Deambrogio , Dan. Geuna, A. Massa, D. Ruotolo (08/2007)
Musica consigliata: "Heavy horses" Jethro Tull.

Category: Procanyon - forre

Catasto AIC VB015
Comune CEPPO MORELLI - VERBANIA
Quote Ingresso 1280 m Uscita 920 m Dislivello 360 m Sviluppo 1 km circa Visualizza la carta topografica
Tempi Navetta 3,5 km (0 km per la parte superiore) Avvicinamento 20' Progressione 6-7 h Rientro 15'
Interesse Internazionale
Difficoltà v5 a5 IV
Numero calate 27 calate, cascata max 35 metri
Corde consigliate 2 da 60 m
Periodo Agosto-Settembre
Vie d'uscita Si
Materiali Muta
Cartografia IGC Torino - 1:50000 - n° 10 - Monte Rosa Alagna Macugnaga
Coord. punto d'accesso al greto  
Coord. punto d'abbandono del greto  


Presentazione generale

Forra acquatica e tecnica, è un percorso
di rara bellezza scavato nel granito alle pendici del Monte Rosa. Una prima
parte più semplice e divertente (per amanti di tuffi e toboga) è seguita da una
seconda parte verticale e molto tecnica.

Accesso

A valle
si prende l'A26 Voltri-Gravellona Toce e si prosegue fino a quando l'autostrada si trasforma in strada statale (SS33 del Sempione). Si continua sulla SS33 risalendo la Val d'Ossola fino all'uscita per Macugnaga. Si continuano a seguire le indicazioni per Macugnaga e si risale la Valle Anzasca lungo la SS549 per circa 20 km fino a superare il paese di Ceppo Morelli. Dopo poco più di un km si incontra sulla destra il bivio per Mondelli. Si trascura momentaneamente e si prosegue in direzione Macugnaga per altri 900 m, fino ad un ponte che scavalca il Rio; da qui è visibile la bella cascata finale. Poco prima del ponte è possibile parcheggiare sul lato a valle della strada.
A monte
si torna al bivio per Mondelli e si risale per circa 2,6 km fino al paesino. Il parcheggio è subito prima delle case.

Avvicinamento

dal paese si prende il sentiero in direzione Alpe Corte Vecchia. Si trascura un primo bivio a sinistra e si prosegue fino ad un secondo bivio con le indicazioni per Rio Mondelli - Cascata. Si segue il sentierino fino ad una passerella costruita con tronchi legati.

Descrizione

il fiume comincia con una serie di scivoli leggermente inclinati e non praticabili, ma aggirabili. La prima calata è di circa 30 metri, armata in riva sinistra. Le pozze sono sempre piuttosto turbolente e le calate sono tutte di fianco all'acqua, con ampio uso di mancorrenti e cordini che aiutano ad uscire dalle marmitte. Dopo qualche calata comincia la parte più divertente, con tuffi e bellissimi toboga. Corda obbligatoria solo in due calate! Poco prima della fine della prima parte si fanno 4 toboga uno di seguito all'altro. Il ponte che si incontra rappresenta la fine della parte alta, per uscire si continua sotto il ponte, si fa un ultimo toboga e si risale in riva destra. Da qui comincia la seconda parte, decisamente più difficile ed impegnativa. Si comincia subito con salto da 30 metri, mancorrente ed armo in riva sinistra, con arrivo parecchio bagnato. Subito dopo una calata evitabile con un tuffone di 10 metri. Dopo si incontra una discesa preceduta da mancorrente e poi tre brevi calate (presente un'infida goletta con mancorrente a 5 punti!) ed un tratto di circa 5 minuti di marcia (possibile uscita in riva destra). Dopo questo momento di respiro il fiume diventa di nuovo molto verticale, con una cascatona appoggiata di 60 metri frazionata in due calate di 30 metri (primo tratto all'asciutto, ignorare i vecchi deviatori starfix). Dopo l'arrivo nel lagone è meglio effettuare il recupero all'asciutto, utilizzando una corda supplementare. Si scende ancora in modo deciso, con una serie di calate mai più alte di 30 metri (frequenti i deviatori), fino a giungere alla cascata finale, di circa 35 metri (possibile teleferica sul guardrail della strada provinciale...)

Rientro

dalla pozza sotto l'ultima cascata si risale in riva destra.
Attenzione: può essere opportuno installare preventivamente una corda sul guardrail al termine della discesa per risalire in assoluta sicurezza (circa IV grado di arrampicata).

AVVISO IMPORTANTE

L'ultima e la terz'ultima calata, entrambe da 30 metri a causa dei terribili ed inevitabili sfregamenti a cui era sottoposta la corda, sono adesso provviste di forcella inox nella quale alloggiare la corda in fase di discesa. In questo modo, grazie a questo sistema e ai numerosi deviatori, tutte le calate del Mondelli (ad eccezione della grande cascata, nella quale però si è in soste stracomode) sono pulite ed eleganti. Inutile dire che in presenza dei proteggi corda la calata dell'ultimo deve essere fatta RIGOROSAMENTE in doppia con un capo a pelo d'acqua e il kit boule lanciato ai compagni. Entrambi gli arrivi sono in acqua ma in zona sicura e non turbolenta.

Note

La seconda parte richiede dimestichezza nell'installazione e nell'uso di deviatori e mancorrenti, il cui utilizzo non può assolutamente essere evitato. Canyon fisicamente impegnativo.
Il canyon, a seconda delle annate, è percorribile solo a fine stagione, in pratica dopo lo scioglimento delle nevi e prima delle piogge autunnali. Visto il grande bacino di assorbimento tende a caricarsi con velocità. Raramente il canyon scende sotto i 100lt/sec di portata ma è percorribile anche con regimi più sostenuti. In questi casi le difficoltà aumentano in maniera esponenziale e la discesa diventa esclusiva per esperti di grandi portate e profondi conoscitori dell'ambiente.

Scappatoie: nella prima parte il percorso non è incassato, in più punti è possibile uscire. Nella seconda parte, dopo circa un'ora di discesa, per circa 5 minuti il fiume attraversa un bosco, da dove è possibile risalire al paese. Dopo questo tratto nessuna scappatoia evidente, solo qualche zona di sicurezza.



Category: Procanyon - forre

Catasto AIC CN002
Comune ORMEA - CUNEO
Quote Ingresso 1270 m
Uscita 1080 m
Dislivello 190 m
Sviluppo 900 m circa
Tempi Navetta 0 km
Avvicinamento 0 h
Progressione 2h 30'
Rientro 40'
Interesse Regionale
Difficoltà v4 a4 II
Numero calate 13, max 20 metri
Corde consigliate 1 da 50 m
Periodo Luglio-Agosto-Settembre
N.B. ATTENZIONE PERICOLO
Le sorgenti delle Vene del Tanaro sgorgano alla base delle falesie delle Rocche del Manco (poche centinaia di metri sopra il ponte stradale dove inizia il percorso): si tratta di due esutori indipendenti, distanti fra loro ca. 300 m. in linea d'aria. Le Fuse e Le Vene. Le due sorgenti drenano le acque di gran parte dell'area carsica del Mongioie (12Kmq), sita nel versante nord delle Rocche del Manco convogliando nel rio (attraverso un traforo idrogeologico naturale) anche le acque dell'alta Val Ellero. Le portate medie delle due sorgenti sono sempre notevoli anche in piena estate ed i tempi di corrivazione sono molto brevi.
Questa particolare morfologia idrogeologica rende molto alto il rischio di piene improvvise, in caso di temporali a nord del filo di cresta del Mongioie anche quando sul nostro versante della montagna splende il sole. Prestare massima attenzione al meteo complessivo della zona!
Vie d'uscita Si
Materiali Muta
Cartografia IGC Istituto Geografico Centrale 1:50.000 tavola N.8 "ALPI MARITTIME e LIGURI"
Multigraph Edizioni (base cartografica IGM) 1:25.000 tavola N.7
Coord. punto d'accesso al greto Long. 7°45'12,50" Lat. 44°08'44,75" X 400.305 Y 4.888.818
Coord. punto d'abbandono del greto Long. 7°45'33" Lat. 44°08'23" X 400.750 Y 4.888.140


Presentazione generale

Bella forra di carattere alpino dalla portata sempre importante le cui acque mantengono costantemente una temperatura sotto i 10 C°. Sebbene sia priva di incassamenti decisi e quindi molto solare, gode di un ambiente austero, talvolta maestoso, e propone spunti sia ludico-sportivi (tuffi e toboga), che impegnativi e tecnici (calate sotto cascata con deviatore, armi esposti..).

Accesso

Per chi proviene dalla zona costiera: dalla Autostrada dei Fiori A10, uscire ad Imperia Est e svoltare a dx sulla SS28 in direzione Torino. Percorrerla sino a superare il Col di Nava, raggiunto l'abitato di Ponti di Nava svoltare a sinistra e imboccare la SP154 che percorre l'Alta Val Tanaro e conduce a Viozene. Superato il paesino, proseguire in direzione Upega, oltrepassare le frazioni delle Pianche e dei Mussi. Posteggiare sulla sinistra subito dopo il primo ponte evidente (segnavia Bianco-Blu Pro Canyon a dx su roccia bordo strada e vista della risorgenza dalla parete a monte)
Per chi proviene dal Piemonte: dalla Autostrada TO-SV A6 Uscire a Ceva e svoltare a dx sulla SS28 direzione Imperia, oltrepassati gli abitati di Garessio ed Ormea, si giunge a Ponti di Nava dove si svolta a destra per imboccare la SP154 che percorre l'Alta Val Tanaro…..ora seguire le medesime indicazioni del percorso "dalla zona costiera".

Avvicinamento

si scende nel greto da riva sinistra a monte del ponte (prima calata sotto il ponte)

Profilo della forra

Descrizione

dalla calata sotto il ponte di ingresso in circa 10 minuti di progressione nel greto si arriva ad una sequenza di tredici calate (alcune tobogabili e/o saltabili previo controllo del fondo) che si succedono in modo pressoché continuo. La penultima calata (dalla sosta esposta raggiungibile con mancorrente arretrato è visibile la confluenza con il Rio Negrone) risulta particolarmente impegnativa a seconda della portata poiché la sua linea porta a terminare proprio sotto il getto in prossimità dell'arrivo: all'occorrenza, utilizzare il deviatore installato su naturale(albero) in riva destra.

Rientro

raggiunta la confluenza con il Negrone, si scende quest'ultimo per circa 15' fino a raggiungere un'area boscosa sulla riva sinistra orografica. Da questo punto parte una traccia di sentiero poco evidente (vari segnali procanyon) che risale il ripido pendio fino al raggiungimento della strada provinciale a circa 500 metri di distanza dal punto di partenza.

Base logistica

Consigliamo il Rifugio Porta del Sole di Upega, a soli 2 km dall'inizio della forra.


Category: Procanyon - forre

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