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    Val Progero Ticino | Svizzera :: ph. Mirko Antonioli
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    Lodrino inferiore Ticino | Svizzera :: ph. Roberto Schenone
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  • Val Progero
    Val Progero Ticino | Svizzera :: ph. Mirko Antonioli
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Elenco delle forre attrezzate Procanyon
Catasto AIC BZ004
Comune Terlano - BOLZANO
Quote Ingresso 540 m
Uscita 280 m
Dislivello 260 m
Sviluppo 1700 m
Visualizza la planimetria (.pdf 26KB)
Tempi Soluzione A
Navetta 5,5 km
Avvicinamento 5 min
Progressione 3,5 h
Ritorno 5 min
Soluzione B
Navetta 0 km
Avvicinamento 1 h
Progressione 3,5 h
Ritorno 5 min
Interesse Nazionale
Difficoltà v5 a4 III
Numero calate 11, max 76 m
Corde consigliate 2 da 60 m
Periodo Da giugno a ottobre
Vie d'uscita
Materiali Muta indispensabile
Cartografia Carta Tabacco 1:25.000 Foglio n. 034 - Bolzano-Renon - Visualizza la cartina (.pdf 3.534 KB)
Carta Tabacco 1:25.000 Foglio n. 046 - Lana-Val'Adige (con reticolo chilometrico)
Coord. punto d'accesso al greto UTM 32TPS 71670E 58960N
Coord. punto d'abbandono del greto UTM 32TPS 70870E 58740N


Presentazione generale

Il Rio Meltina è una forra incassata nel porfido, con brevi tratti da percorrere a nuoto. È la seconda di una serie di quattro forre parallele comprese tra Bolzano e Merano. I laghetti alla base delle calate non sono particolarmente fondi. Ciò nonostante, a causa della portata d’acqua che si può trovare e della difficoltà tecnica che la caratterizza, se ne consiglia la discesa solo a torrentisti con una buona preparazione. A causa del tipo di roccia che la caratterizza, porfido, vi è il rischio di caduta di sassi, soprattutto dopo forti piogge.

La cascata è tutelata dalla Provincia Autonoma di Bolzano quale monumento naturale (L.P. 16 del 25/07/1970)

Accesso a valle

Per chi giunge dall’autostrada del Brennero, si esce a Bolzano Sud e ci si immette sulla superstrada in direzione di Merano. Si prende quindi l’uscita per Vilpiano e si prosegue in direzione del paese sino ad attraversare la vecchia statale n. 38, per dirigersi verso la scuola provinciale dei vigili del fuoco, seguendo il segnale stradale con il logo dei vigili del fuoco. Per valutare la portata d'acqua seguire a piedi il sentiero che parte sulla destra della scuola, contrassegnato dal cartello marrone "Wasserfallweg - alla cascata". Seguendo i segnavia Pro Canyon si raggiunge in breve il boschetto (quota 280) da dove, in pochi minuti, possiamo andare a vedere la portata della cascata finale (76 mt. di calata), per decidere sull’opportunità o meno di entrare nella forra. Lungo il torrente, su una briglia in cemento armato, si trova anche un idrometro che può aiutarci nella decisione; sino a 50 cm d'indicazione, la portata non crea grossi problemi nella discesa. Se l'idrometro indica un valore compreso tra i 50 e i 60 cm, la discesa è consigliata solamente a persone con un'ottima esperienza torrentistica, mentre con valori superiori a 60 cm è meglio rinunciare ad entrare nella forra.

Purtroppo non vi è la possibilità di parcheggiare nei pressi della scuola; bisogna quindi forzatamente cercare un parcheggio in paese, possibilmente in un posto dove non si disturbi la quiete degli abitanti.

Accesso a monte - Soluzione A

Dopo aver visto la portata dell’acqua si esce dal paese a sinistra procedendo lungo la vecchia strada statale in direzione di Terlano - Bolzano. Dopo circa 2 km, ci s'inserisce sulla strada che sale sul fianco sinistro della trattoria "Terlaner Weinstube" (insegna gialla), denominata Via Planatsch - Planatschweg. Dopo 1,4 km, al bivio posto a quota 426, si procede dritti, seguendo l’indicazione del cartello in legno con scritto "Buschenschank Oberschol", verso lo Schaler Höfe; si supera un piccolo gruppo di case e si procede sempre su strada asfaltata sino a quando si giunge in vista di un ponte privato sospeso, lungo circa 150 metri. Al tornante posto subito prima del ponte, a quota 540, si possono parcheggiare le auto (vi è un cartello stradale con la lettera "P").
Dal fianco del parcheggio parte, scendendo lungo il bosco, un sentiero (evidenziato dai segnavia Pro Canyon) che in 5 minuti ci porta alla partenza della forra; inizialmente molto comodo, arrivati in vista della calata da 22 m. si trasforma in tracce di sentiero. Percorrere le tracce rimanendo alti rispetto alla cascata (parte superiore a quota 540).

Accesso a monte - Soluzione B

In alternativa, non avendo a disposizione una seconda macchina per la navetta, vi è la possibilità di raggiungere la partenza della forra anche a piedi, seguendo un comodo sentiero. Conviene comunque portare prima zaini e equipaggiamento a monte con la macchina, per poi ridiscendere e parcheggiare a Vilpiano. Quindi, a piedi, si esce dal paese e si procede a destra verso la stazione a valle della funivia per Meltina. Si entra nel parcheggio della funivia e si segue, sempre sulla destra, la strada asfaltata, che dopo 200 metri finisce in prossimità del cancello posteriore della scuola provinciale antiincendi. Sulla sinistra, un cartello in legno indica l'inizio del sentiero n. 1 per "Schol - Mölten". Per i primi 200 m, il sentiero coincide con una strada forestale, dopodiché, sulla destra, una serie di tabelle in legno indicano le mete del sentiero n. 1 (Schol, Mölten, ecc.). In circa 1 ora, si arriva in prossimità di un gruppo di masi; si abbandona il sentiero dove questo interseca una strada asfaltata, in prossimità di una colonnina antincendio di colore blu. Si risale la strada per circa 100 m, sino alla prima curva (cartello in legno con scritto "Oberschol"), quindi si scende lungo la strada asfaltata, si attraversa il lungo ponte sospeso e dopo 400 m si arriva al tornante con il parcheggio, dove abbiamo lasciato gli zaini.

Vie d'uscita

Dopo la quarta calata, sono visibili sulla destra le tracce di un vecchio sentiero non più manutenzionato. L'inizio del sentiero è facilmente identificabile, dai resti di un ponticello in legno che attraversava il Rio Meltina. In circa mezz'ora, seguendo il sentiero, si arriva al maso Schaler Höfe di quota 544.

Profilo della forra
Visualizza il profilo (.pdf 1.191 KB)

Descrizione

La discesa della forra inizia con la prima cascata da 22 m che si vede arrivando sul sentiero, per scendere la quale è necessario fare un lungo mancorrente con il punto di partenza ben visibile. Dopo di questa, in pochi minuti si arriva alla prima serie di 5 calate, alcune anche tuffabili. Successivamente, s’incontra la prima calata alta e veramente impegnativa, da 30 m. Per discenderla, l’armo si trova in posizione comoda sulla sinistra; dopo la vasca sospesa, è stato predisposto sulla sinistra un deviatore, necessario con portate importanti per evitare di finire sotto il getto d’acqua, che ci spingerebbe dentro una fenditura. Inoltre, sulla parete di fronte vi sono due anelli per allestire una teleferica a contrappeso. Dopo una breve calata, segue la cascata da 50 m. La discesa di questa è quasi sempre appoggiata alla roccia, il che comporta un’attenta gestione degli sfregamenti. Per recuperare la corda, ci si può comodamente appoggiare al grande masso che si trova alla base della calata. Segue una serie di piccole calate e toboga - anche disarrampicabili con un po’ d’attenzione - che ci porta sopra la grande cascata finale da 76 m. Per arrivare alla catena di partenza, è obbligatorio allestire un mancorrente. L’uscita sulla cascata è indubbiamente mozzafiato, con il vuoto che si presenta all’improvviso. A circa 16 m. dalla partenza, sulla destra orografica, troviamo il frazionamento in posizione asciutta. Pur avendo corde molto lunghe, conviene usare sempre questa sosta, che ci consente di recuperare agevolmente la corda e di evitare pericolosi sfregamenti. Arrivati al laghetto sottostante, un comodo sentiero sulla destra (con segnavia Pro Canyon) ci porta alla macchina.

Category: Procanyon - forre

Catasto AIC UD023
Comune Chiusaforte - UDINE
Quote Ingresso 770 m
Uscita 350 m
Dislivello 420 m
Sviluppo 1000 m
Visualizza la planimetria
Tempi Navetta 0 km
Avvicinamento 1,5 h
Progressione 5 - 6 h
Ritorno 1 min
Interesse Regionale (quando in secca) – Nazionale (con scorrimento)
Difficoltà v5 a3 IV
Numero calate 18
Corde consigliate - 2 da 65 m e 1 da 40 m
Periodo Da maggio a ottobre (meglio se dopo qualche pioggia in modo da avere un po’ di scorrimento)
Vie d'uscita Nella prima parte pianeggiante (piuttosto vicino al punto di ingresso) si intravedono delle tracce sia in riva sinistra (una) che in riva destra (un paio).
Sotto il primo dei due grandi salti si nota un rudere sulla sinistra ed un sentiero che conduce ad esso. Detto sentiero, in assoluto abbandono e, a tratti, di difficile individuazione conduce in circa 40 minuti sulla stradina che conduce al vecchio forte militare. Se ne sconsiglia la percorrenza se non in caso reale necessità. Il punto da dove il sentiero si diparte è in vista dell’uscita e, per questa, mancano solo 5 calate
Materiali Muta. In estate e senza scorrimento può essere opportuno vestire la sola salopette.
Molto probabilmente i cordini del terrazzino intermedio e quelli dei deviatori sulla grande cascata saranno da sostituire ad ogni passaggio. Prevedere quindi corda da abbandono e maglie rapide
Cartografia Carta Tabacco 1:25000 foglio n. 018 - Alpi Carniche Orientali, Canal del Ferro Visualizza la cartina
Coord. punto d'accesso al greto  
Coord. punto d'abbandono del greto 33t 0367094 5139537


Presentazione generale

Interessante forra contraddistinta, nella sua parte finale, da una verticalità spinta. Offre dei passaggi particolarmente suggestivi e panoramici accomunando, in pochi metri di sviluppo, tratti molto inforrati e bui con verticali notevoli.
Seppur spesso priva di scorrimento mantiene talvolta delle pozze profonde piene d’acqua nelle quali sono possibili alcuni tuffi. Anche nei periodi di massima siccità mantiene comunque alcune pozze piene d’acqua. Diventa estremamente interessante in quei rari periodi in cui ci sia un moderato scorrimento. Da evitare assolutamente quando la portata sia appena poco più che minimale.

Accesso

Percorrendo la statale 13 in direzione verso Tarvisio, subito dopo la galleria che si incontra passato l'abitato di Resiutta, si gira al bivio per Roveredo e si parcheggia subito nei pressi del ponte sul rio Cuestis. Fare la massima attenzione ai furti.

Avvicinamento

Proseguire a piedi lungo la strada asfaltata in dirizione di Roveredo fino ad incontrare, sulla destra e poco prima del ponte sul Rio Simon la partenza del sentiero 425a. Il sentiero sale dapprima ripido e a tornanti, ci conduce quindi nei pressi di un serbatoio interrato e subito dopo passa vicino ad un rudere. da qui, poi, meno scosceso fino a raggiungere una selletta. Ormai il sentiero è in discesa e ci conduce direttamente in un punto di comodo accesso al Cuestis nei pressi di una briglia. Fare attenzione che il suddetto sentieri è riportato solo sulla cartografia più recente.

Profilo della forra

visualizza il profilo

Descrizione

Dalla briglia si accede facilmente al greto. Ben presto si incontrano le prime due calate che preludono a un lungo tratto pianeggiante e privo di qualsivoglia difficoltà. Detto tratto pianeggiante è intervallato solo da due brevi calate attrezzate su alberi. D'un tratto, all'improvviso, la gola si chiude repentinamente dando luogo ad un breve ma suggestivo tratto meandreggiante dove sono armate due brevissime calate. Subito all'uscita della parte scura troviamo la calata n. 7. Qui, per la salute delle corde è consigliabile usare il deviatore. Il salto n. 8 è solitamente superabile a tuffo ma, per i periodi di siccità, è comunque previsto, in riva destra, un ancoraggio. Raggiunto (talvolta con fatica) l'ancoraggio della calata n. 9 saremo in vista di un caratteristico e bellissimo passaggio ipogeo, superato il quale potremo dirci arrivati all'inizio della parte verticale della forra. Le calate n. 10 e 11 non presentano problemi e ci conducono all'ultimo punto "tranquillo" prima del "pezzo forte" della discesa. In presenza di scorrimento conviene discutere e organizzare qui la discesa delle due cascate successive perchè, fino alla base della grande cascata ricurva non ci sono più posti comodi.
Passato il salto n. 12 si perviene alla partenza della cascata da 80 metri (targhetta pro-canyon). Il consiglio è di superarla attrezzando una corda doppia (è sufficiente una corda da 40 m) per raggiungere il terrazzino (piccolo e scomodo) sotto allo strapiombo (non visibile dall'alto) dal quale, poi, attrezzare la calatona fino al lago sottostante. Usando i due deviatori presenti in loco si ha una discesa ragionevolmente fuori dal flusso e priva di sfregamenti. Attenzione che le corde devono essere almeno da 60 metri, senza sconti !
La parte più problematica è ormai alle spalle. Nel tratto pianeggiante tra le cascate da 80 e da 57 metri è visibile un rudere: decisamente particolare come luogo per costruirsi una casa ! E' proprio il dismesso sentiero che conduceva alla casa che potrebbe permettere, all'occorrenza, di uscire qui.
Proseguendo, incontriamo subito la calata n. 14 da 57 metri il cui ancoraggio non è visibile dall'alto. Si raggiunge con una breve calata (chiodi in alto sulla destra). La calata n. 14, nel vuoto più assoluto, assieme alla precedente grande cascata ricurva costituisce senza dubbio la parte più caratteristica e spettacolare di questo itinerario.
Le calate n. 15, 16, 17 e 18 si superano senza particolari problemi per raggiungere quindi il ponte stradale subito sopra al quale sono parcheggiate le auto. 

Category: Procanyon - forre

Catasto AIC UD005
Comune Moggio Udinese (Udine)
Quote Ingresso 690 m
Uscita 380 m
Dislivello 310 m
Sviluppo 3000 m
Tempi Navetta 7 km
Avvicinamento 1,5 h
Progressione 4,5 h
Ritorno 0 min
Interesse Internazionale
Difficoltà v4 a3 V
Numero calate 13, max 30 m
Corde consigliate 1 da 60 m, 1 da 30
Periodo Da maggio a settembre
Vie d'uscita No
Materiali Muta
Cartografia  
Coord. punto d'accesso al greto  
Coord. punto d'abbandono del greto  


Presentazione generale

Imponente gola nei calcari della Valle dell'Alba. La parte qui descritta inizia con un entusiasmante tratto meandreggiante e poi evolve in un ampio vallone fino alla confluenza nel Rio Alba. Se non fosse che la lunga parte terminale ne mitiga la bellezza complessiva potremmo sicuramente affermare che si tratta dell'itinerario più bello di tutto il Friuli orientale.

Accesso a valle

Lasciare un'auto nei pressi del ponte sul Rio Alba tra Moggio e Ovedasso.

Accesso a monte

Da Moggio Udinese si raggiunge la località di Pradis. Da qui si prende la strada che porta alla casera Vualt e la si segue fino a che si incontra una marcata curva a sinistra in corrispondenza di un bivio (punto di scavalcamento della dorsale - indicazione turistica). Quota 728.

Descrizione

Dal parcheggio, prendere verso sud lungo la mulattiera seguendo i segnavia pro canyon e raggiungere la diga sul Rio Alba. Superarla lungo il coronamento e cercare sul versante opposto una traccia che sale nel bosco. Seguire sempre i segni bianchi e blu per proseguire, verso sud, lungo il sentiero che, a mezza costa, si inoltra verso la valle del Tralba. Superata una presa d'acqua in cemento e raggiunta una piccola radura erbosa, converrà indossare le imbragature e preparare una corda perché, subito dopo, bisognerà superare un tratto di sentiero che è franato. Per farlo conviene calarsi con la corda per qualche metro e risalire sul versante opposto della frana. Ancora qualche minuto e, superato un ardito ponticello, si perviene al greto del rio Tralba in corrispondenza di un opera di presa. E' interessante, prima di iniziare la discesa, risalire per un po' il torrente per vedere ciò che resta di un imponente opera realizzata dai boscaioli nei tempi che furono. La discesa inizia, pozza di ricezione permettendo, con un bel tuffo. Il prosieguo è tutto un susseguirsi di calatine, tuffi e toboga fino a raggiungere la calata più alta da 30m. Da qui in poi si prosegue nell'imponente vallone fino a raggiungere la confluenza col Rio Alba. La parte torrentisticamente interessante termina con le due calate, in rapida successione che incontriamo, un po' più avanti. Per l'uscita rimane una buona mezz'ora di progressione nel greto per raggiungere il ponte presso il quale abbiamo lasciato l'auto a valle.

Category: Procanyon - forre

In casa nostra

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