Gestione degli sfregamenti

Da aicwiki.

Ai possessori di corde, è universalmente conosciuta l’azione abrasiva che ha la roccia nei confronti della corda. Vi sono rocce più o meno abrasive, altre più o meno taglienti, ma tutte hanno l’antipatica proprietà di causare la rottura di una corda sottoposta a un continuo sfregamento nello stesso punto. La regola vale per qualsiasi tipo di corda; purtroppo, però, le corde statiche usate in forra sono molto più delicate di quelle dinamiche che si usano per arrampicare.

Un’ottima soluzione per “risparmiare” le corde è senz’altro quella di attrezzare le forre secondo il criterio che l’armo deve essere esposto, in modo che la corda “cada” a goccia d’acqua, ed eventualmente installare un deviatore che sposti il punto di contatto con la roccia. Questa dovrebbe essere la soluzione ideale da applicare nel caso in cui vi sia un “contatto” continuo tra la roccia e la corda, dall’inizio alla fine, soprattutto con rocce molto abrasive, quali, ad esempio, quelle di origine effusiva. Ma non sempre questo è possibile, o, più facilmente, si trovano ancora tante calate attrezzate con armi alquanto arretrati, senz’altro comodi per chi li usa, ma estremamente nocivi per le corde (e per chi ci si deve appendere).

Si dovrà ricorrere allora all’adozione di una serie di accorgimenti, o meglio, di manovre, che spostino in continuazione il punto di abrasione tra la corda e la roccia oppure utilizzare un proteggi corda.

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