È un momento orribile questo, siamo di nuovo a piangere persone e a fare elenchi che nessuno vorrebbe dover fare.
Si stanno dicendo tante cose in questo momento, purtroppo non tutte esatte, facendo confusione e traendo conclusioni che sono dettate dall’emotività.
È importante per noi, nonostante tutto e nonostante il lutto, spiegare e cercare di fare capire cosa facciamo e cosa non facciamo.
Riportiamo Wikipedia:
“Il torrentismo (o canyoning) è uno sport acquatico che consiste nella discesa di strette gole (o canyon o forre) percorse da piccoli corsi d'acqua, tipicamente torrenti con buona portata d'acqua.
L'ambiente in cui si svolge, comunemente detto forra, è per sua stessa natura inospitale. Un percorso di torrentismo si svolge all'interno di gole profondamente scavate nella roccia, caratterizzate in genere da forte pendenza. Gli ostacoli sono quindi costituiti da cascate, salti di roccia, scivoli, corridoi allagati, laghetti. È quindi impossibile la progressione a ritroso. L'uscita dal canyon avviene solo al suo termine o in corrispondenza di scappatoie, se presenti.
A differenza di altri sport acquatici con cui spesso viene confuso (rafting, kayak, hydrospeed, o canoismo a causa del nome inglese "canoeing") si percorre il torrente a piedi, senza l'ausilio di gommone o canoa.”
https://it.wikipedia.org/wiki/Torrentismo
Quello che si pratica nelle gole del Raganello non è torrentismo, è escursionismo all’interno della gola di un torrente. È improprio chiamare torrentismo, o canyoning, qualunque attività si faccia all’interno di un torrente o di un canyon, così come sarebbe improprio chiamare alpinismo una semplice camminata su per i monti.
Il torrentismo ha regole, tecniche, attrezzatura specifica e richiede conoscenza della materia, non si improvvisa.
Questa precisazione può forse sembrare insensibile ma non lo è, purtroppo è necessaria; quello che ancor più c’è da dire è che siamo stufi di fare la conta delle vittime, che siano torrentisti o escursionisti, autonomi o parte di gruppi commerciali… ci sono davvero troppi incidenti. Fate attenzione, non improvvisatevi, non si può fare! Per carità, basta.
Non ci resta che unirci al cordoglio delle famiglie e di chi era legato alle vittime e ringraziare ancora una volta il soccorso, instancabile e preziosissimo.