Catasto AIC | UD013 | |
Comune | Moggio Udinese / Chiusaforte - UDINE | |
Quote | Ingresso ~ 700 m Uscita 340 m Dislivello ~ 360 m Sviluppo ~ 2500 m |
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Tempi | Navetta 1 km Avvicinamento 1,5 h Progressione 4 h Ritorno 5 min |
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Interesse | Internazionale | |
Difficoltà | v4 a4 V | |
Numero calate | 16, max 33 m | |
Corde consigliate | 2 da 50 m | |
Periodo | Da luglio a settembre | |
Vie d'uscita | no | |
Materiali | Muta indispensabile | |
Cartografia | Carta Tabacco 1:25000 foglio n. 018 - Alpi Carniche Orientali, Canal del Ferro. Visualizza la cartina | |
Coord. punto d'accesso al greto | ||
Coord. punto d'abbandono del greto | 33t 0366575 5139990 |
Presentazione generale
Si tratta, probabilmente, della più bella forra di tutto il Friuli Venezia Giulia. Molto acquatica e continua, è caratterizzata dalla possibilità di fare diversi tuffi. L'ambiente è sempre molto imponente e grandioso mentre la progressione è divertente e varia. Si noti che la presente descrizione si riferisce alla parte inferiore del Rio Simon. La parte superiore così come descritta nelle pubblicazioni reperibili sul mercato non ha le caratteristiche di un itinerario Pro-Canyon.
Accesso a valle
Percorrendo la statale 13 in direzione verso Tarvisio, subito dopo la galleria che si incontra passato l'abitato di Resiutta, si gira al bivio per Roveredo e, in breve, si raggiunge il ponte sul Rio Simon che è il punto di uscita della nostra gola e dove si può lasciare un'auto. Fare attenzione ai furti !
Accesso a monte
Percorrendo la statale 13 in direzione Tarvisio, subito dopo la galleria che si incontra passato l'abitato di Resiutta, si gira al bivio per Roveredo e, raggiunto tale piccolo centro si parcheggia presso la chiesa.
Descrizione
A pochi metri dalla chiesa parte il ripido sentiero 424 con indicazioni per Casera Cite. Dopo un primo faticoso tratto ripido (attenzione a non perdere la via, seguire i paletti bianchi e rossi), il sentiero piega prima verso est e poi verso nord costeggiando sempre la valle del Rio Simon e tenendosi alto sulla destra orografica. Fare attenzione al bivio nei pressi di alcune croci in ferro (circa 40 ') dove bisogna proseguire dritti e non prendere il più evidente sentiero in salita.Poco dopo, in corrispondenza di un affluente, si stacca, sulla destra un poco evidente sentiero in discesa (a circa 1 ora dall'auto). Seguirlo per circa 30' fino a raggiungere l'alveo (omettto).
Da qui si raggiunge facilmente la prima serie di calate (4 in rapida successione). La gola prosegue quindi in un alternarsi di tuffi e calate fino a pervenire ad una caratteristica calata che si effettua dalla sommità di un 'enorme masso incastrato in mezzo alla gola (ancoraggi per eventuale teleferica previsti alla base del salto). Superati ancora un paio di salti si perviene ad una zona larga e solatia che prelude allo spettacolare salto nel buio costituito dalla cascata successiva (33m - verticale più alta dell'itinerario). Da qui la gola continua, profondamente incassata, ancora per un tratto caratterizzato da alcuni salti minori per poi terminare di colpo con una spettacolare rampa inclinata che è preferibile scendere con la corda, anche se sembra facile, a causa della roccia marcia e scivolosa. Da questo punto, per raggiungere il parcheggio, non restano che alcuni minuti di cammino lungo il fiume.