Catasto AIC VB015
Comune CEPPO MORELLI - VERBANIA
Quote Ingresso 1280 m Uscita 920 m Dislivello 360 m Sviluppo 1 km circa Visualizza la carta topografica
Tempi Navetta 3,5 km (0 km per la parte superiore) Avvicinamento 20' Progressione 6-7 h Rientro 15'
Interesse Internazionale
Difficoltà v5 a5 IV
Numero calate 27 calate, cascata max 35 metri
Corde consigliate 2 da 60 m
Periodo Agosto-Settembre
Vie d'uscita Si
Materiali Muta
Cartografia IGC Torino - 1:50000 - n° 10 - Monte Rosa Alagna Macugnaga
Coord. punto d'accesso al greto  
Coord. punto d'abbandono del greto  


Presentazione generale

Forra acquatica e tecnica, è un percorso
di rara bellezza scavato nel granito alle pendici del Monte Rosa. Una prima
parte più semplice e divertente (per amanti di tuffi e toboga) è seguita da una
seconda parte verticale e molto tecnica.

Accesso

A valle
si prende l'A26 Voltri-Gravellona Toce e si prosegue fino a quando l'autostrada si trasforma in strada statale (SS33 del Sempione). Si continua sulla SS33 risalendo la Val d'Ossola fino all'uscita per Macugnaga. Si continuano a seguire le indicazioni per Macugnaga e si risale la Valle Anzasca lungo la SS549 per circa 20 km fino a superare il paese di Ceppo Morelli. Dopo poco più di un km si incontra sulla destra il bivio per Mondelli. Si trascura momentaneamente e si prosegue in direzione Macugnaga per altri 900 m, fino ad un ponte che scavalca il Rio; da qui è visibile la bella cascata finale. Poco prima del ponte è possibile parcheggiare sul lato a valle della strada.
A monte
si torna al bivio per Mondelli e si risale per circa 2,6 km fino al paesino. Il parcheggio è subito prima delle case.

Avvicinamento

dal paese si prende il sentiero in direzione Alpe Corte Vecchia. Si trascura un primo bivio a sinistra e si prosegue fino ad un secondo bivio con le indicazioni per Rio Mondelli - Cascata. Si segue il sentierino fino ad una passerella costruita con tronchi legati.

Descrizione

il fiume comincia con una serie di scivoli leggermente inclinati e non praticabili, ma aggirabili. La prima calata è di circa 30 metri, armata in riva sinistra. Le pozze sono sempre piuttosto turbolente e le calate sono tutte di fianco all'acqua, con ampio uso di mancorrenti e cordini che aiutano ad uscire dalle marmitte. Dopo qualche calata comincia la parte più divertente, con tuffi e bellissimi toboga. Corda obbligatoria solo in due calate! Poco prima della fine della prima parte si fanno 4 toboga uno di seguito all'altro. Il ponte che si incontra rappresenta la fine della parte alta, per uscire si continua sotto il ponte, si fa un ultimo toboga e si risale in riva destra. Da qui comincia la seconda parte, decisamente più difficile ed impegnativa. Si comincia subito con salto da 30 metri, mancorrente ed armo in riva sinistra, con arrivo parecchio bagnato. Subito dopo una calata evitabile con un tuffone di 10 metri. Dopo si incontra una discesa preceduta da mancorrente e poi tre brevi calate (presente un'infida goletta con mancorrente a 5 punti!) ed un tratto di circa 5 minuti di marcia (possibile uscita in riva destra). Dopo questo momento di respiro il fiume diventa di nuovo molto verticale, con una cascatona appoggiata di 60 metri frazionata in due calate di 30 metri (primo tratto all'asciutto, ignorare i vecchi deviatori starfix). Dopo l'arrivo nel lagone è meglio effettuare il recupero all'asciutto, utilizzando una corda supplementare. Si scende ancora in modo deciso, con una serie di calate mai più alte di 30 metri (frequenti i deviatori), fino a giungere alla cascata finale, di circa 35 metri (possibile teleferica sul guardrail della strada provinciale...)

Rientro

dalla pozza sotto l'ultima cascata si risale in riva destra.
Attenzione: può essere opportuno installare preventivamente una corda sul guardrail al termine della discesa per risalire in assoluta sicurezza (circa IV grado di arrampicata).

AVVISO IMPORTANTE

L'ultima e la terz'ultima calata, entrambe da 30 metri a causa dei terribili ed inevitabili sfregamenti a cui era sottoposta la corda, sono adesso provviste di forcella inox nella quale alloggiare la corda in fase di discesa. In questo modo, grazie a questo sistema e ai numerosi deviatori, tutte le calate del Mondelli (ad eccezione della grande cascata, nella quale però si è in soste stracomode) sono pulite ed eleganti. Inutile dire che in presenza dei proteggi corda la calata dell'ultimo deve essere fatta RIGOROSAMENTE in doppia con un capo a pelo d'acqua e il kit boule lanciato ai compagni. Entrambi gli arrivi sono in acqua ma in zona sicura e non turbolenta.

Note

La seconda parte richiede dimestichezza nell'installazione e nell'uso di deviatori e mancorrenti, il cui utilizzo non può assolutamente essere evitato. Canyon fisicamente impegnativo.
Il canyon, a seconda delle annate, è percorribile solo a fine stagione, in pratica dopo lo scioglimento delle nevi e prima delle piogge autunnali. Visto il grande bacino di assorbimento tende a caricarsi con velocità. Raramente il canyon scende sotto i 100lt/sec di portata ma è percorribile anche con regimi più sostenuti. In questi casi le difficoltà aumentano in maniera esponenziale e la discesa diventa esclusiva per esperti di grandi portate e profondi conoscitori dell'ambiente.

Scappatoie: nella prima parte il percorso non è incassato, in più punti è possibile uscire. Nella seconda parte, dopo circa un'ora di discesa, per circa 5 minuti il fiume attraversa un bosco, da dove è possibile risalire al paese. Dopo questo tratto nessuna scappatoia evidente, solo qualche zona di sicurezza.



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