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Elenco delle forre attrezzate Procanyon
Comune Triora - IMPERIA
Quote Ingresso 550 m
Uscita 485 m
Dislivello 65 m
Sviluppo 800 m
Visualizza la carta topografica
Tempi Navetta 0 km
Avvicinamento 5'
Progressione 1h 30'
Rientro 20'
Interesse Regionale
Difficoltà v2 a3 II
Numero calate 3, max 15 m
Corde consigliate 1 x 30 m (più ovviamente corda di soccorso); in caso di grandi portate occorre una corda da m 60 per giungere in sicurezza dalla seconda catena alla terza in riva sinistra (zona scavernamento).
Periodo Da giugno a settembre
Vie d'uscita Al ponte della Mauta; numerose zone di sicurezza
Materiali Mute
Cartografia MULTIGRAPHIC Firenze "Alpi Marittime e Liguri" tavola n.113 Scala 1:25000
IGC "Sanremo Imperia Montecarlo" tavola n.14 o "Alpi Marittime e liguri" Tavola n.8 Scala 1:50000
Cartoguide DE AGOSTINI "Triora e il suo territorio" Scala 1:10000
Coord. punto d'accesso al greto X 398790 Y 4872000
Coord. punto d'abbandono del greto X 399400 Y 4871560


Presentazione generale

Pur non avendo un gran carattere di forra (forse si dovrebbe parlare, come fanno nella vicina Francia, più di vallone) questo percorso, sicuramente intenso per la notevole portata, presenta un angolo incredibilmente lussureggiante e suggestivo della Valle Argentina. Percorso ideale per un primo approccio al torrentismo offre anche numerosi spunti agli amanti dei passaggi sportivi (bei tuffi anche ripetibili). Principale pecca l'eccessiva brevità.

Accesso

Uscita autostrada (A10) Taggia/Arma di Taggia/Sanremo Est. In fondo al lungo svincolo girare a sinistra, direzione est e prendere poi la SS 548 (al grande semaforo o poco dopo al ponte) che risale la Valle Argentina. Si raggiunge (passati gli abitati di Badalucco, Agaggio, Molini di Triora e Triora) la località Loreto (comune di Triora; spettacolare ponte sospeso alto 120 m, noto un tempo per il bungee jumping … ed ora per i suicidi!! ). Passato il ristorante in corrispondenza del ponte la strada scende per circa 200 mt e quando riprende a salire in una curva a sinistra su un ponticello in corrispondenza di un'alta falesia parte a sinistra il sentiero di discesa (possibilità di parcheggio a destra sul ponticello per 2/3 auto oppure proseguire per poche centinaia di metri sino all'ampio parcheggio a sinistra con pannello di legno del centro di arrampicata di Loreto/Triora)
Visualizza la carta stradale

Avvicinamento

Dal ponticello si scende in 5’ sino al torrente, seguendo i segnavia Pro Canyon (bianchi con pallino blu).

Descrizione

Il percorso trova subito un passaggio spettacolare sotto le altissime pareti che costituiscono il canyon sopra cui è stato costruito il famoso ponte di Loreto. La progressione è fondamentalmente tra caos di piccoli blocchi con alcune pozze e la sezione del vallone è abbastanza ampia ma l’ambiente è assai austero. Alcuni piccoli risalti consentono piccoli tuffi. Giunti presso l’antico ponte in pietra della Mauta il vallone si apre in alto ma si inforra in basso (la sezione rimane comunque sempre ampia). Un primo ostacolo attrezzato (catena con mancorrente a destra e targa ProCanyon) può essere facilmente superato con un salto di 3/4 m o un piccolo toboga. Una lunga pozza porta ad un salto di una decina di metri costituito in realtà da due scivoli interrotti da una marmitta spospesa (possibilità di tuffo a destra di circa 10 m o salto nella marmitta e successivo salto nella pozza). Un segnavia indica la posizione molto avanzata della catena di calata e la possibilità di un’eventuale via di fuga lungo l’antico beudo del Molino di Mauta. Dalla bella pozza in basso l’acqua si incanala a destra per svoltare a sinistra in un toboga sfruttabile per un breve tratto in scivolata (solo se la portata non è eccessiva) sino ad una specie di terrazzo in corrispondenza di un sorta di caverna naturale a sinistra (catena in riva sinistra per raggiungere in sicurezza la catena di calata in riva destra). In caso di portate importanti c'è il pericolo di poter esser trascinati ulteriormente lungo il canale sino alla successiva cascata (zoccolo di roccia sottostante) e pertanto anche se si effettua il precedente salto di 10 mt. occorre aver cura di posizionare comunque la corda per raggiungere assicurati la catena in riva sx nello scavernamento e da qui portarsi in sicurezza alla catena di calata in riva dx.
Il paesaggio allora si allarga e l’acqua presenta alcune suggestive erosioni a canale naturale sino ad una particolarmente marcata dove ci si può arrampicare a sinistra per poi tuffarsi (8 m) in una magnifica marmitta (il "tuffodromo"). Possibilità comunque di descalata per i timorosi. Un'altra bella pozza porta all’ultima difficoltà: un bel potente toboga (6-7 m) che sarebbe un peccato non sfruttare in scivolata (possibilità comunque di descalata). Si giunge così ad una grandissima pozza nota come Lago Degno dove in estate accorrono numerosi bagnanti

Rientro

Al lago Degno risalire a destra l’affluente (Rio Grognardo) per poche decine di metri sino ad uno spettacolare incassamento (orrido): subito prima a destra alcune corde fisse consentono di risalire la sponda sinistra orografica dell’affluente per traversare poi verso destra e dapprima per traccia ripida verso destra (riva sinistra del Grognardo) poi in traverso (destra orografica dell’Argentina) si raggiunge il soprastante sentiero, per proseguire poi a destra. In 10’ si giunge al ponte della Mauta (vista la brevità: possibilità di ripetere il tratto inforrato) e da qui in 10/15’ di salita si ritorna al ponte di Loreto/parcheggio a monte. (Segnalato da segnavia Pro Canyon).

Category: Procanyon - forre

Catasto AIC

VB020

Comune

CALASCA CASTIGLIONE - VERBANIA

Quote

Ingresso 680 m
Uscita 500 m
Dislivello 180 m
Sviluppo 700 m circa

Tempi

Navetta 3 km
Avvicinamento 0 h
Progressione 3h
Rientro 5'

Interesse

Nazionale

Difficoltà

v5 a3 II

Numero calate

13 calate, cascata max 92 metri (32 + 18 + 42)

Corde consigliate

2 da 60 m

Periodo

Giugno-Luglio-Agosto-Settembre

N.B. ATTENZIONE PERICOLO
Il regime idrico è regolamentato da diga a monte. Allo stato delle cose lo sbarramento è garanzia di percorrenza quasi perpetua. Occorre essere sempre e comunque vigili.

Vie d'uscita

Si

Materiali

Muta

Cartografia

IGC Torino - 1:50000 - n° 10 - Monte Rosa Alagna Macugnaga

Coord. punto d'accesso al greto

 

Coord. punto d'abbandono del greto

 


Presentazione generale

Breve percorso di altissimo interesse estetico e tecnico, quello che usualmente si definisce "un gioiellino". Prima parte ludica e suborizzontale, gran finale con cascatona di oltre 90 metri separata da due pozze pensili.

Accesso

A monte
oltrepassato il casello autostradale di Gravellona Toce proseguire sulla supestrada in direzione Sempione. Uscire allo svincolo di Piedimulera. Dallo svincolo risalire la Valle Anzasca seguendo le indicazioni per Macugnaga. Circa 1 km prima di Pontegrande svoltare a destra in direzione Calasca. Al primo gruppo di case svoltare a sinistra in direzione Barzona. Circa 2 km dopo la strada passa sopra la Val Bianca. Segnalazione Pro Canyon.
A valle
si torna alla strada di fondo valle e si prosegue per 200 metri verso monte fino ad uno spiazzo nei pressi di una centralina idroelettrica.

Avvicinamento

dal ponticello si scende nel greto.

Descrizione

si percorre il greto per circa 200 metri prima di arrivare all'incassamento che segna l'inizio vero e proprio del canyon. Dopo le abituali verifiche si scoprirà che molti toboga entusiasmanti sono fattibili. La calata da 20 metri con la vasca pensile è attrezzata con un deviatore a livello della vasca stessa. In stagione, dalle guide locali, viene posizionato un piccolo mancorrente per favorire l'uscita dalla vasca (astenersi dal rimuoverlo per mantenere buoni rapporti). Finito l'incassamento il canyon si apre con un fantastico balcone sulla vallata. Parte la volata finale di cascate. Il primo 30 m è interamente sotto il getto dell'acqua ma con portate standard non genera problemi. Si arriva in una fantastica vasca pensile che occorre risalire in artificiale o con tecniche speleo, se la corda è in loco. Il tutto in riva destra. Si arriva su una costola di roccia da attrezzare con mancorrente per raggiungere l'ancoraggio di discesa. Diffidare delle corde in loco. Le ho già rimosse ma ricompaiono... Sono corde che sono ininterrottamente esposte alle intemperie e ai raggi solari! Una calata da 18 metri ci deposita su una piccola vasca sospesa dalla quale si parte per il tiro finaleda 40 metri, appoggiato contro parete.

Rientro

si percorre il greto del torrente per circa 50 metri spostandosi verso la riva sinistra. All'altezza di un grande masso erratico individuare una piccola risalita che ci deposita su un sentiero che in pochi minuti ci porta sulla strada.

Note

Accesso: è possibile evitare la navetta auto sfruttando un sentiero che parte all'altezza del primo tornante a destra. Se non lo si trova c'è la strada.

Scappatoie: a metà del primo incassamento un ponte in pietra pedonale sovrasta la forra. Il sentiero è quello per evitare la navetta e porta a Barzona. Una seconda scappatoia è all'altezza della partenza della volata finale di cascate in riva sinistra. Porta sulla strada poco sopra Calasca.

Category: Procanyon - forre

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