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Elenco delle forre attrezzate Procanyon
Catasto AIC GE007
Comune GENOVA
Quote Ingresso 275 m
Uscita 115 m
Dislivello 160 m
Sviluppo 1000 m
Visualizza la carta topografica
Tempi Navetta 0 km
Avvicinamento 1h 15'
Progressione 2h
Rientro 20'
Interesse Locale
Difficoltà v3 a2 I
Numero calate 6 armate, di cui 3 obbligatorie, calata più alta 20 m
Corde consigliate 1 da 60 m
Periodo Da marzo a maggio, da ottobre a dicembre
Vie d'uscita Nessuna evidente, ma molte zone in cui è possibile uscire dal greto
Materiali Muta
Cartografia Carta F.I.E. (1:25.000) n. 1 "Sentieri dei Forti di Genova, Recco"
Coord. punto d'accesso al greto  
Coord. punto d'abbandono del greto  


Presentazione generale

La valle è bella e selvaggia, la discesa è carina e divertente, ma l'acqua scompare in estate. E' quindi una forretta ottima per i neofiti e divertente per i genovesi che ce l'hanno proprio dietro casa.

Accesso

Uscire dalla A12 a Genova Nervi, prendere Corso Europa (4 corsie) in direzione La Spezia e proseguire fino alle indicazioni per Nervi. Scendere nella piazza di Nervi, prendere Via Oberdan e dopo 50 metri svoltare a sinistra in Via del Commercio. Si segue la via, si raggiunge il termine della copertura del torrente, in corrispondenza del cimitero vecchio e si prosegue, ora lungo il torrente scoperto, fino al termine della via. Si prende la salita (Via superiore Torrente Nervi) che porta al cimitero nuovo e si posteggia in fondo alla strada.

Avvicinamento

Si prosegue nella stradina pedonale fino ai trogoli, da qui si prende a sinistra la ripida scalinata che porta alla chiesa di San Rocco di Nervi. Dopo una ventina di metri incontrerete il primo segnavia Pro Canyon (pallino blu in campo rettangolare bianco). Giunti alla chiesetta si prende il sentiero che continua a salire ripido (attenzione!!!!, ce ne sono altri 2, oltre alla strada che scende a destra: uno in falso piano a sinistra, uno in pianura a sinistra). Quello giusto ha un cartello indicatore arrugginito degli Itinerari Storici Colombiani. Si sale sul sentiero fino al terzo bivio (o meglio un trivio), dove si prende a sinistra (in alto a destra su un albero c'e' un cartellino con indicazione - fuorviante e da NON seguire - per la cappella di S. Maria Maddalena). Il sentiero taglia a mezza costa verso nord, in pianura o falso piano, e all'unico bivio che si incontra si prende a destra. Subito dopo si arriva su un altro sentiero, si prosegue a sinistra in direzione nord (vedrete anche dei segni gialli di un percorso MTB) e dopo pochi minuti si incontra un altro bivio, proseguire a sinistra e raggiungere la cappella di S. Maria Maddalena. Si continua nel bosco oltre la cappelletta, il sentiero si stringe, scende fino ad un affluente (spesso secco) e continua fino ad un secondo affluente, sempre secco, e si biforca subito dopo. Prendere a sinistra ed in pochi minuti si arriva alla partenza (pilastri di una vecchia passerella).

Profilo della forra

Descrizione

La valle, stretta ma poco inforrata, comincia con 3 corti toboga, poi 100 metri di marcia precedono il pezzo più ripido. Una prima calata non armata di 5 metri si evita con un tuffo, poi una calata di 20 metri, frazionata dopo i primi 6 metri, porta in uno splendido laghetto. Dopo due bassi risalti un'altra bella calata di 15 metri richiede l'installazione di un mancorrente. Poi un toboga di 3 metri porta ad una discesa di 12 metri, appoggiata. Il percorso rimane piuttosto stretto, con molti laghetti e risalti ed una bassa calata evitabile. Dopo circa due ore di discesa la valle si apre e si puo' prendere un sentiero in riva destra, ma ci sono ancora tanti bei laghetti e scivoletti in cui sguazzare, fino a passare sotto un ponte in pietra.

Rientro

20 metri dopo il ponte comincia un viottolo asfaltato che riporta alla macchina.

Nota

Avendo a disposizione una seconda macchina è possibile risparmiare mezz'ora di salita. Invece che scendere nella piazza di Nervi si prosegue verso Recco / La Spezia, fino al bivio per Sant'Ilario. Si sale fino alla chiesa di Sant'Ilario, da qui si va a sinistra verso il cimitero, lo si oltrepassa e si parcheggia al termine di questa strada. Si imbocca il vicoletto Via Fossa dei Carboni ed ai due bivi che si incontrano si prende sempre a sinistra, fino ad arrivare al trivio specificato nella descrizione dell'accesso.

Category: Procanyon - forre

Catasto AIC SV001
Comune VARAZZE - SAVONA
Situato all'interno del Parco Regionale del Beigua
Quote Ingresso 600 m
Uscita 340 m
Dislivello 260 m
Sviluppo 900 m circa
Visualizza la carta topografica
Tempi Navetta 0 km
Avvicinamento 1h
Progressione 3h 30'
Rientro 5'
Interesse Regionale
Difficoltà v3 a2 III
Numero calate 15, max 30 metri
Corde consigliate 2 da 60 m
Periodo Da aprile a ottobre, in piena estate solo dopo piogge abbondanti
Vie d'uscita Si
Materiali Muta
Cartografia  
Coord. punto d'accesso al greto  
Coord. punto d'abbandono del greto  


Presentazione generale

Grande paesaggio, verticalità inaspettata e qualche bel laghetto dove è possibile fermarsi piacevolmente. Molto divertente e non banale, è sicuramente la gola più bella dei monti del Beigua. L’avvicinamento offre bellissimi scorci sul mare. Condizioni ideali ad inizio stagione, quando l'acqua è ancora molto fredda ed abbondante (in questo caso le difficoltà legate all'acqua crescono, in quanto alcune discese sono sotto cascata).

Accesso

Uscire dall'autostrada A10 ad Arenzano, quindi raggiungere il paese di Cogoleto e, superato il centro del paese, svoltare a destra sotto un ponte, in direzione Sciarborasca. Si supera il paese di Pratozanino e, poco prima di entrare nell'abitato di Sciarborasca, si svolta a sinistra imboccando la Via al Deserto. Percorrere per diversi chilometri questa stretta strada lasciandosi alle spalle l'Eremo del Deserto. Superare ancora un paio di tornanti in salita e scendere fino ad un ponte che scavalca il Rio Prialunga, poco prima dell'agriturismo La Fonda, dove si può parcheggiare (segnalare la propria presenza ai gestori). All'ingresso dell'agriturismo si trova il pannello Pro Canyon.

Avvicinamento

Si segue lo sterrato che parte proprio dietro l'agriturismo ed attraversa i campi e le stalle dell'azienda fino ad una casa gialla, al termine della strada. Dietro la casa cominciano i segnali procanyon. Il sentiero punta in decisa salita, aggira un rudere e si ricongiunge ad una vecchia mulattiera che si inoltra in un bel bosco di castagni. Una freccia segnala il punto in cui si deve abbandonare la mulattiera per prendere un sentiero sulla destra. Si procede ora a mezza costa in direzione est, fino a raggiungere, dopo una brevissima discesina, l'installazione di un acquedotto. Da qui si procede in pianura su un terrazzamento artificiale. Dopo duecento metri circa si trova un bivio: procedendo dritto si giunge all'accesso intermedio. Salendo sulla sinistra in direzione nord si raggiunge l'accesso alto, 100 metri di dislivello piu' in su.

Descrizione

Dopo una breve camminata in ambiente molto arioso e soleggiato si giunge ad una calata di circa 30 metri, attrezzata con mancorrente in riva destra. Ancora un paio di risalti e si arriva ad una seconda calata di circa 18 metri e poco dopo all'accesso basso, che può costituire una scappatoia. Si prosegue con una corta calata (8 metri), due tuffi (il primo è comunque armato, 5 metri) in pozze con massi sommersi ed una calata appoggiata di circa 30 metri, armata in riva sinistra con mancorrente. Segue un'altra calata appoggiata di circa 28 metri (compreso un lungo mancorrente), ma è molto divertente staccare il discensore 6 metri prima dell'acqua e scivolare nel toboga, atterrando in una piccola pozza pensile. La gola ora si stringe e due calate (di 15 e 18 metri) separate da una seconda marmitta pensile rappresentano il punto più scenografico del percorso. Superata una bassa calatina e altre 2 belle verticali (11 e 12 metri) si giunge a una calata obliqua (10 metri), eventualmente disarrampicabile tenendosi in riva sinistra. Successivamente incontriamo una calata appoggiata in riva sinistra (15 metri), con deviatore per facilitare il recupero della corda. Qui la gola di riapre e si trova ancora, preceduta da un saltino (5 metri) armato all'asciutto, una calata appoggiata (15 metri) che offre la possibilità di scivolare su un toboga negli ultimi metri. Superato il successivo laghetto gli ultimi risalti si possono evitare con un sentiero sulla sinistra, quindi riattraversando il rio si passa in riva destra e si sbuca nell'agriturismo.

Category: Procanyon - forre

Catasto AIC GE003
Comune GENOVA
Situato all'interno del Parco Regionale del Beigua
Quote Ingresso 700 m
Uscita 290 m
Dislivello 410 m
Sviluppo 1.800 m circa
Visualizza la carta topografica
Tempi Navetta 0 km
Avvicinamento 1h 30'
Progressione 3h 30'
Rientro 0'
Interesse Regionale
Difficoltà v3 a2 III
Numero calate 9, max 25 metri
Corde consigliate 1 da 60 m
Periodo Da aprile a ottobre, in piena estate scorrimento ridotto
Vie d'uscita Si
Materiali Muta
Cartografia Multigraphic, Appennino Ligure 3-4 (1:25000), Istituto Geografico Centrale 16 (1:50.000)
Coord. punto d'accesso al greto  
Coord. punto d'abbandono del greto  


Presentazione generale

Percorso ormai quasi storico ma poco ripetuto, il Rio Secco presenta scorrimento nelle mezze stagioni o dopo periodi di abbondanti pioggie ma se si ha la fortuna di trovarlo nelle condizioni ideali ripaga le fatiche necessarie a raggiungerlo. Grande ambiente e belle calate, con un finale che lascia spazio anche al divertimento. Alcuni risalti da disarrampicare.

Accesso

Si lascia la autostrada A10 al casello di Genova Voltri. Si prende la SS1 Aurelia in direzione Savona, si attraversa tutta la delegazione di Voltri ed al termine, prima del ponte sul Cerusa, si svolta a destra in direzione Fabbriche. La strada si inoltra nella valle per alcuni chilometri. Raggiunta Fabbriche si prosegue fino al bivio per Sambugo, sulla sinistra, poco prima della frazione di Fiorino. Si scende per pochi metri, si varca il Cerusa e si prende a destra. Dopo alcuni tornanti ed un tratto quasi rettilineo si supera il Rio Secco su un ponte. Si parcheggia sul primo tornante dopo il ponte, dove è ben visibile il pannello Pro Canyon.

Avvicinamento

Dall'esterno del tornante si raggiunge il greto del rio e lo si attraversa, passando subito in riva sinistra. Si prende un sentiero piuttosto evidente che sale fino ad un bivio (arrivo di una teleferica) dove si prende a destra. La mulattiera prosegue in salita decisa con vari tornanti fino alla collina dove si incontra una strada sterrata ed una cappelletta. Si prende a sinistra direzione nord ovest e e si raggiunge rapidamente un gruppetto di abitazioni (Case Moscone - quota 430 m). Dopo circa 50 metri si lascia la sterrata e si sale a sinistra, raggiungendo la strada asfaltata che collega Fiorino a Case Soggi. Si segue l'asfalto fino alle case (quota 450 m). Dietro le case si entra (cancello da richiudere!) in un pascolo recintato che si attraversa, incontrando un secondo cancello. Subito prima del cancello un sentiero sale ripido a sinistra e raggiunge un terzo cancello, più in alto. Si entra ora in una rada pineta e si raggiunge velocemente un palchetto di caccia. Poco dopo una traccia sale a mezza costa in diagonale, in direzione del rio. Si sale fino a raggiungere una piccola sella (praticamente una discontinuità nella linea del crinale) a quota 620 m. Dopo pochi metri si scorge un vecchio sentiero che si inoltra lungo le pendici della forra, con una cengia sostenuta da muretti a secco. Terminata la parte più aerea, si prosegue per tracce fino a passare poco sopra al rudere di Cà di Pesci, a quota 635, nei pressi di un piccolo affluente del rio Secco. Il sentiero a tratti si perde definitivamente, ma l'assenza di alberi rende l'orientamento piuttosto semplice. Si prosegue a mezza costa, prendendo leggermente quota e superando altre due vallette affluenti di sinistra, fino al Giasse da Rua (quota 665), inconfondibile casetta col tetto in tegole rosse parzialmente integro. Dal Giasse un sentiero abbastanza marcato sale verso uno sperone roccioso a quota 700 e da qui si raggiunge agevolmente il primo risalto del torrente.

Profilo della forra

Descrizione

si comincia la discesa superando tre risalti che portano alla prima calata: una bella verticale di circa 20 metri con laghetto alla base. Altre due disarrampicate precedono una calatina di 6 metri ed un altro risalto di circa 7 metri. Il percorso in questo tratto è poco inforrato e consente di uscire agevolmente. Un tratto di marcia di un centinaio di metri precede una bella calata di 12 metri e vari risalti che fanno sì che la forra diventi progressivamente più profonda. Dopo un breve tratto di caos e altri due risalti si incontra la massima verticale di circa 25 metri che dà inizio alla parte più interessante del percorso, essendo seguita immediatamente da una calata di 20 metri in bella sequenza. Qualche risalto precede una calata di circa 15 metri. Un affluente in riva destra, spesso secco, precede cinque minuti di marcia, dopo i quali la forra torna a stringersi con un tratto di laghetti e risalti che precede un'altra bella calata di circa 10 metri. La forra è ora piuttosto marcata anche se mai stretta, con bei laghetti ed alcuni risalti che consentono anche qualche bel tuffo fino a 5 metri di altezza (in alternativa disarrampicate fino al IV grado). A metà di questo tratto si incontra ancora una calatina di 6 metri. Subito dopo l'ultimo tuffo, al termine del tratto inforrato, una passerella in metallo segna la fine delle difficoltà, restano ancora pochi minuti di marcia sul greto per raggiungere il parcheggio a valle.

N.B. Attenzione ai furti nelle auto!

Category: Procanyon - forre

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