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Elenco delle forre attrezzate Procanyon
Comune Monteroduni - ISERNIA
Quote Ingresso 750
Uscita 400
Dislivello 350
Sviluppo 3 km
Visualizza la planimetria (.pdf 144KB)
Tempi Navetta 15 km
Avvicinamento 5 min
Progressione 3 h
Ritorno 1,5 h
in effetti l'uscita dall'alveo, sul sentiero con bolli, si fa in 5' mentre è necessaria almeno un’ora e mezza per compiere il lungo tratto finale nell'alveo
Difficoltà V4 A3 III
Numero calate 10, max 35m
Corde consigliate 2 da 60m
Periodo Da marzo a maggio e dopo forti piogge
Vie d'uscita No
Materiali Muta completa indispensabile
Cartografia  IGM 1:25000 161 III NE 
Coord. punto d'accesso al greto  
Coord. punto d'abbandono del greto  


Presentazione generale

Gola ad andamento verticale molto interessante, divertente e continua nel tratto centrale, un po’ noiosa l’uscita di almeno un'ora e mezza. In presenza di forte scorrimento alcune calate risultano tecnicamente impegnative. Attenzione alle scariche di sassi causate dalla roccia spesso poco compatta.

Accesso a valle

Procedendo sulla SS 85, nel tratto tra Isernia e Venafro, imboccare la SS 158 in direzione Capriati al Volturno, fino a raggiungere, poco prima del ponte di S.Spirito, una strada asfaltata sulla sinistra (bollo Pro Canyon su un manufatto in muratura). Imboccata la strada si continua per alcune centinaia di metri fino ad un incrocio, prendere la strada a destra che in breve diventa sterrata. In prossimità di una marcata curva a sinistra e di una casetta diroccata a destra (bollo Pro Canyon) si può parcheggiare l'auto. La traccia di stradina che si stacca sulla destra della curva, porta nell'alveo del torrente.

Accesso a monte

Tornare fino all'incrocio e svoltare a destra, continuare sempre sulla strada principale che risale la valle e punta decisamente verso Monteroduni (il paese che si vede in alto a sinistra). Si continua per circa 5 Km, dopo aver affrontato un tornante su un ponticello, si raggiunge il cimitero di Monteroduni e poi il centro abitato. Continuare fino ad un incrocio, dove si svolta a destra in direzione di Gallo Matese, poi ancora per circa 10 km, prima affrontando dei tornanti in salita e poi ancora per una serie di curve fino a quando, effettuata una curva a sinistra, la strada procede per un rettilineo in leggera discesa. A questo punto sulla nostra sinistra c'è la possibilità di parcheggiare. Poco più avanti a destra il guard-rail , con bollo Pro Canyon, si apre per dare accesso al sentiero che in breve porta al ponte romano, già visibile dalla strada, dove ha inizio il percorso.

Descrizione

In prossimità del ponte romano si scende nell'alveo. Su un masso (sinistra orografica), sono presenti due fittoni utili per la prima calata di 6 m(S1), questa può essere  facilmente disarrampicata in presenza di un esiguo scorrimento. Immediatamente dopo si trova un salto (S2), di circa 15 m, non attrezzato in quanto  aggirabile sulla sinistra orografica. Si cammina per un tratto di almeno 200 m fino a trovare il salto (S3) da 15 m attrezzato con due fittoni per il mancorrente più una catena. Continuando si arriva in prossimità di una vasca da attraversare a nuoto, tenendosi sulla destra si arrampica fino a trovare due fittoni per il mancorrente e la catena per il salto (S4) da 10 m. Dopo un tratto di camminata con qualche facile disarrampicata si arriva alla cascata più alta dell'itinerario (S5) da 35 m. La calata prevede un frazionamento che per essere raggiunto facilmente necessita dell'utilizzo del deviatore posto alla sinistra orografica della prima catena, raggiungibile con mancorrente. In caso di portata abbondante si consiglia di utilizzare sia il deviatore che il frazionamento, posto su un comodo terrazzino, per evitare di essere investiti dal getto dell'acqua soprattutto nella parte centrale della cascata. A questo punto, una volta usciti a nuoto dalla grande vasca sottostante, inizia un tratto in discesa molto stretto che porta direttamente sul salto (S6) da 20 m. In caso di forte scorrimento, per raggiungere la catena di calata del C6, si possono utilizzare i due fittoni posti in alto a sinistra appena fuori dalla grande vasca. Ancora una lunga nuotata e, dopo un breve tratto a piedi, ci si affaccia da un punto molto panoramico sul salto da 32 m (S7) che porta nella parte più impegnativa della forra. Infatti il successivo salto da 20 m (S8), con catena posta molto in alto a sinistra, costringe a scendere in uno stretto meandro dove, pur utilizzando il deviatore posto sulla destra, ci si trova ad essere investi dal getto della cascata. Fare molta attenzione nel raggiungere il deviatore in quanto il terreno risulta particolarmente scivoloso e in caso di caduta si finirebbe direttamente sotto il potente getto dell'acqua. Questa calata può essere attrezzata con una teleferica grazie ai due fittoni posti alla base del salto, sulla sinistra idrografica (indispensabili le due corde da 60m). Dalla base si arriva in breve al salto (S9) da 26 m, attrezzato con mancorrente con punto intermedio e catena, posti sulla destra. Ancora una vasca da superare a nuoto e subito dopo in alto a destra si trovano due fittoni che devono necessariamente essere utilizzati per raggiungere la catena (non visibile) che si trova su un terrazzino posto circa 3 metri sotto il ciglio della cascata. Raggiunta la catena, con un salto da 15 m (S10), si arriva in una grande vasca usciti dalla quale si disarrampica un saltino da 3 m. Non resta che camminare per quasi un paio d'ore fino a trovare i bolli che indicano l'uscita dall'alveo, in 5 minuti si torna all'auto. 

Note

Si consiglia di verificare se esiste scorrimento sotto il ponte di S. Spirito, in caso affermativo la discesa del torrente potrebbe risultare proibitiva.

Category: Procanyon - forre

Catasto AIC SA003
Comune SACCO - SALERNO
Quote Ingresso 440 m
Uscita 300 m
Dislivello 140 m
Sviluppo 2000 m circa
Tempi Navetta min 12 km, max 18 km
Avvicinamento 30' (1) oppure 10' (2)
Progressione 3h 30'-4h 30'
Rientro 20' (1) oppure 30' (2)
Interesse Nazionale
Difficoltà v4 a3 III
Numero calate 6, max 12 metri
Corde consigliate 2 da 40 m
Periodo Aprile-Giugno
Vie d'uscita Scarse
Materiali Muta
Cartografia Tavoletta IGM 198 II SE "Laurino"
Coord. punto d'accesso al greto Accesso 1: 33TWE 53262 447306
Accesso 2: 33TWE 53206 447194
Coord. punto d'abbandono del greto Uscita 1: 33TWE 53078 447110
Uscita 2: 33TWE 53040 447060


Presentazione generale

Gola priva di grandi difficoltà tecniche ma decisamente incassata e spettacolare. L'ambiente unico ne rende estremamente piacevole la discesa. In alcuni tratti le pareti della forra sono distanti non più di 2 metri e la luce del sole stenta a filtrare in profondità.

Accesso a valle

Dall'autostrada A3 SA-RC uscire al casello di Atena Lucana, dirigersi verso Atena Scalo e prendere la S.S. 166 in direzione del paese di SAN RUFO superato il quale, dopo circa 10 km, in corrispondenza di un largo tornante a destra occorre svoltare a Sx in direzione di ROSCIGNO. Giunti nell'abitato di Roscigno, dopo poche centinaia di metri si svolta a Sx per una strada in discesa in direzione di SACCO. Usciti dal paese (dopo circa 500m, sulla Sx, potremo notare la strada asfaltata che successivamente ci porterà all'ingresso a monte) ci dirigiamo verso Sacco e durante il nostro tragitto la strada attraversa proprio la Gola del Sammaro, con uno spettacolare ponte a 130m di altezza sul greto del torrente (si consiglia una breve sosta per uno sguardo sullo strapiombo sottostante). Giunti all'ingresso di Sacco è possibile scegliere tra due possibili percorsi di rientro dalla gola:

1. Per il rientro 1 breve e ripido: 15-20' per 500m. Appena si incontrano le prime case del centro abitato di Sacco svoltare a Dx, in discesa, seguendo il cartello "SORGENTE Sammaro" (segnavia procanyon). La stretta strada asfaltata scende rapidamente tra alcune abitazioni e dopo 850m, in corrispondenza di un piccolo tornante a Sx, si nota sul lato Dx un muro in cemento, in prossimità del quale è possibile parcheggiare l'auto. Da un'apertura del muro si stacca una mulattiera che in ripida discesa conduce al greto del Torrente Sammaro, in prossimità della sorgente, e che percorreremo per intero in salita al nostro rientro. L'intero itinerario è segnalato da appositi segnavia procanyon.

2. Per il rientro 2 lungo il greto e pianeggiante: 25-30' per 900m. E' il rientro consigliato poiché, a fronte di pochi minuti di percorso in più, evita la ripida risalita prevista dall'opzione 1 e, al contempo, consente di effettuare le operazioni finali in un'apposita area pic-nic in riva al torrente, raggiungibile anche con l'auto e dove è possibile anche campeggiare la notte precedente la discesa. In tal caso, il giorno seguente, la navetta è semplificata ed è possibile lasciare direttamente le auto all'uscita per dirigersi alla partenza a monte. Per raggiungere tale area: dal cartello "Sorgente Sammaro", già evidenziato nell'opzione 1, procedere sempre diritto nell'abitato di Sacco per 500m, fino ad una strada asfaltata che scende sulla Dx ed è indicata dal cartello "FIUME Sammaro" (segnavia procanyon sul basso muretto in cemento). Percorrere la strada, tutta asfaltata e in discesa (presenti altri segnavia), per 2,6Km, fino alla piazzola di sosta situata al termine della strada. Da qui è possibile proseguire su strada sterrata (anche con l'auto) per altri 100m fino all'area pic-nic, un grande prato dove è possibile anche campeggiare e che rappresenta il punto di arrivo di questo perorso di rientro.

Accesso a monte ed avvicinamento

ATTENZIONE!!! La frana di Roscigno del novembre 2010 ha determinato dei cambiamenti. Vedi aggiornamenti della situazione direttamente sul forum AIC al link del Sammaro

1. Accesso 1: avvicinamento 30' per 1.300m. Parcheggiata l'auto a valle, ritornare sulla strada principale e girare in direzione di Roscigno. Oltrepassare il cimitero di Roscigno e, dopo meno di 1 km, prendere la strada asfaltata sulla destra, contrassegnata anche dai segnavia (questo bivio è a 3,0Km dal cartello "SORGENTE Sammaro" di Sacco). Proseguire su questa strada asfaltata fino alla fine (3,3Km) e parcheggiare l'auto sullo spiazzo (località San Felice; segnavia sul guard-rail). Da questo punto scendere nell'alveo del fosso sottostante, che è un affluente destro del ramo principale del torrente ed in circa 1300m, tenendosi sempre sull'alveo, si raggiunge la briglia che sancisce l'inizio della discesa.

2. Accesso 2: avvicinamento 10' per 500m. Parcheggiata l'auto a valle, ritornare sulla strada principale e girare in direzione di Roscigno. Oltrepassare il cimitero di Roscigno e, dopo meno di 1 km, prendere la strada asfaltata sulla destra, contrassegnata anche dai segnavia (questo bivio è a 3,0Km dal cartello "SORGENTE Sammaro" di Sacco). Proseguire su questa strada asfaltata per 2,1Km e fermarsi in corrispondenza di una sterrata che stacca sulla Dx. Posteggiare l'auto evitando assolutamente di intralciare l'accesso. Ci si incammina su questa sterrata privata, che scende rapidamente verso una casa, e dopo un paio di curve, appena l'alveo è visibile, dirigersi direttamente verso di esso, raggiungendo la briglia iniziale. Per il transito a piedi non ci sono mai stati problemi ed i proprietari sono sempre stati estremamente disponibili, ma in ogni caso è sempre opportuno individuare qualcuno per chiedere il permesso ed avvisare delle proprie intenzioni (anche se dopo tanti anni conoscono bene i "pazzi" che vanno nella gola). Se possibile, è sicuramente l'avvicinamento da preferire.

Descrizione

L'inizio della discesa è in corrispondenza di una piccola briglia diroccata che forma una cascata di circa 3m (salto possibile previa verifica della vasca). Il primo armo, C6, è posizionato sulla sinistra e sulla parte alta della briglia è situata la partenza di un mancorrente. Da qui in poi la gola si inforra immediatamente e le pareti calcaree si stringono a formare una gola stretta e profonda sul cui fondo scorre il torrente, che forma delle piccole cascate facilmente superabili in disarrampica o in tuffo, piccoli laghi, chiusi tra stretti meandri allagati da attraversare a nuoto (attenzione in caso di portate consistenti), e brevi tratti dove è possibile camminare fuori dall'acqua. In corrispondenza di un primo allargamento della forra, a circa 20' dalla briglia iniziale, si incontra un salto di circa 6m (C6) formato da un grande masso incastrato tra le sponde dell'alveo. L'armo è posizionato sulla destra, leggermente esposto. Opportuno l'uso del mancorrente soprattutto per superare in sicurezza la profonda fessura presente tra il masso e la parete, verso cui è fortemente inclinato. Proseguendo, la gola si restringe di nuovo formando un lungo e stretto corridoio meandreggiante con il fondo occupato da profondi laghi intervallati da modeste cascate. Il letto del torrente, levigato e semibuio, in alcuni tratti è largo al massimo un paio di metri, tanto da dare l'impressione di trovarsi in grotta. Dopo circa un'ora di percorso dall'ingresso si intercetta, da Dx, l'apporto del Vallone S. Felice, che confluisce nel torrente generando una piccola cascata. Dopo un nuovo tratto meandreggiante le pareti si allargano (possibile bivacco) e si prosegue fino a raggiungere la cascata successiva (C8). Per raggiungere l'armo, posizionato sulla Dx, occorre superare una piscina pensile. In presenza di acqua si puo' usare la partenza del mancorrente per spostarsi sul bordo esterno (cautela!) oppure ci si può calare nella vasca, superarla a nuoto e risalire alla fine in corrispondenza dell'armo. Con scorrimento scarso o assente la vasca si svuota. In tal caso è possibile usare il mancorrente per muoversi sul bordo esterno della vasca, come precedentemente descritto. Scesi alla base di questa cascata se ne incontra subito un'altra (C4), attrezzata anche con un breve mancorrente. E' possibile tuffarsi previa ricognizione della profonda vasca di ricezione. Le pareti della gola si aprono ancora e si è già in vista del ponte, a campata unica e costruito nel 1950, che ci sovrasta 130 metri più in alto e che unisce i paesi di Roscigno e Sacco, isolati da sempre dalle scoscese pareti calcaree del canyon. In questo tratto è opportuno affrettare il passo, per evitare il rischio di essere raggiunti da qualsiasi oggetto o anche piccolo sasso proveniente dalla strada soprastante. Dopo questo breve tratto molto aperto raggiungiamo una cascata di una decina di metri di altezza (C12) che può essere discesa sul lato destro. L'ancoraggio a monte è raggiungibile in sicurezza con un mancorrente e la calata è spezzata in due parti, con un secondo ancoraggio circa a metà discesa che evita eccessivi sfregamenti della corda. Questo secondo ancoraggio è in corrispondenza di una comoda cengia e l'arrivo in fondo alla cascata è su un grosso masso che consente di restare fuori dal getto della cascata e dalla profonda vasca di ricezione, che con grosse portate potrebbe provocare un pericoloso effetto sifone. Una volta discesa la cascata la gola si stringe nuovamente per un breve tratto. Nel punto in cui l'acqua viene convogliata verso Sx sotto un grosso masso si incontra un'ultima cascata (C6), attrezzata proprio in cima al masso, sempre sulla Sx, e con un mancorrente alla partenza, più in basso a Sx. Ormai siamo in dirittura d'arrivo e si comincia a scorgere il grande portale naturale che sancisce il termine della discesa. Proprio pochi metri prima che le pareti si abbassino del tutto, però, intercettiamo la Sorgente del Sammaro, che sgorga dalla riva destra con acque cristalline e notevolmente più fredde di quelle incontrate durante la discesa. La sorgente è sempre attiva ed ha una notevole portata anche in piena estate. Pertanto, per concludere in bellezza, si può fare un'ultima nuotata nelle acque gelide della sorgente oppure seguire i segnavia che indicano il sentiero scavato nella roccia che aggira questo tratto sulla Sx, poco più in alto. Appena superata la sorgente si giunge in un laghetto, creato da una briglia artificiale, sulla cui riva sono presenti alcuni tavoli in legno dell'area pic-nic.

Rientro

Dall'area pic-nic antistante la briglia artificiale ci si incammina su un evidente sentiero che si snoda lungo la riva Sx, comune ad ambedue i rientri indicati all'inizio e facilmente individuabile anche con gli appositi segnavia. Raggiunto il termine del sentiero, che intercetta una larga sterrata, è possibile:
Rientro 1: girare a Sx, in salita, procedendo lungo la sterrata breve e molto ripida descritta nell'accesso a valle 1, fino al muretto in cemento presso cui abbiamo lasciato l'auto;
Rientro 2: girare a Dx, attraversare il fiume su un vecchio ponte in ferro e legno e scendere in acqua. Da questo punto si procede alternando alcuni tratti sul greto a brevi scorciatoie fra la vegetazione ripariale, che consentono di evitare la corrente in prossimità di alcune anse del fiume. Dopo circa 20' di marcia, circa 30m prima di un'ansa a Sx, in corrispondenza della quale è presente il rudere di un vecchio ponte in muratura (visibile sul lato Dx), in riva Sx ci si immette su un sentiero che ci conduce direttamente all'area pic-nic (descritta nell'accesso a valle 2) dove è posteggiata l'auto ed, eventualmente, abbiamo anche campeggiato.

Note

  • Programmare la discesa in un periodo di buono scorrimento, preferibilmente entro la metà di giugno. Nella stagione estiva lo scorrimento è del tutto assente e l'acqua nelle vasche ristagna e diviene putrida.
  • Links utile: http://italia.indettaglio.it/ita/campania/sacco.html

Category: Procanyon - forre

Catasto AIC SO005
Comune Delebio - SONDRIO
Quote Ingresso 480 m
Uscita 260 m
Dislivello 220 m
Sviluppo 1200 m
Visualizza la carta topografica
Tempi Navetta 0 Km
Avvicinamento 50 min
Progressione 2-3 h
Ritorno 5 min
Interesse Regionale
Difficoltà v3 a4 III
Numero calate 6, max 17 m
Corde consigliate 1 x 40 m
Periodo da maggio a ottobre
Vie d'uscita No
Materiali Muta
Cartografia Kompass 105 - Lecco Valle Brembana
Coord. punto d'accesso al greto  
Coord. punto d'abbandono del greto  


Presentazione generale

Torrente caratterizzato da acqua limpida e fresca in ambiente alpino. La prima parte è piuttosto piatta e poco inforrata mentre la seconda presenta qualche salto più alto ed un inforramento più deciso. Da non perdere il toboga quasi verticale da 14 metri.

Accesso a valle

Seguire la la SS 36 fino a Colico e proseguire in direzione Sondrio per qualche chilometro fino a Delebio. Attraversare il paese e seguire le indicazioni per Mulino Scotti, voltando a destra prima dell’unico ponte, fino ad arrivare in Piazza M. D’Azeglio. Parcheggiare l’auto di fianco al lavatoio e di fronte al ponticello di uscita dal torrente.

Avvicinamento

Fronte al fiume seguire Via Cristoforo Colombo verso destra, passare davanti alla centrale elettrica e salire seguendo i segnavia pro canyon lungo la ripida strada ciottolata fino al bacino artificiale in 30 minuti. Qui altri segnavia pro canyon indicano a sinistra in orizzontale la canaletta lastricata da Seguire finchè questa non termina in 10 minuti. Di qui proseguire in orizzontale nel bosco per circa 5 minuti e poi scendere verso il fiume seguendo dei bolli rossi in altri 5 minuti.

Profilo della forra

Visualizza il profilo

Descrizione

Dopo il primo quarto d'ora di cammino si giunge a una serie di belle calate (max 9 m), con possibili tuffi e toboga, fino a giungere al toboga di 14 m, liscio e molto verticale (controllare prima!). Superata la calata massima seguono poi un saltino di 3 m, un toboga e un possibile salto di 9 m dalla briglia artificiale

Note

Il bacino artificiale a monte non è molto ampio ma potrebbe causare qualche problema nel caso in cui dovesse riversare nel torrente tutta l’acqua che contiene.
Inoltre il torrente è zona di pesca, si consiglia pertanto di evitare attriti con i pescatori locali


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In casa nostra

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