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Elenco delle forre attrezzate Procanyon
Catasto AIC BZ007
Comune Gargazzone (Bolzano)
Quote Ingresso 650 m
Inizio forra 580 m
Uscita 310 m
Dislivello 270 m
Sviluppo 550 m circa
Visualizza la planimetria
Tempi Navetta NO
Avvicinamento 1 h
Progressione 4 h
Ritorno 10 min
Interesse Nazionale
Difficoltà v4 a5 III
Numero calate 16, max 45 m
Corde consigliate 2 da 50 m
Periodo Da giugno a ottobre
Vie d'uscita Una prima possibile via di fuga si trova dopo la prima grande calata - quella frazionata in due, con la seconda cascata a coda di cavallo - in riva orografica destra (Quota: 475 m).
La più evidente via di uscita si trova a circa metà del percorso, alla base della calata più alta (Quota: 425m). Un sentiero ripido e molto scivoloso porta al punto di osservazione in prossimità della torre medioevale, sulla riva orografica sinistra; in una decina di minuti si raggiunge il parcheggio a valle.
Poco dopo, in riva orografica destra, è ancora possibile uscire seguendo il canale irriguo (Quota: 400m).
Materiali Muta indispensabile
Presenza di opere idrauliche Alcune a monte del percorso, per scopi irrigui. Una presa d’acqua si trova nella seconda metà del percorso.
Cartografia Carta Tabacco 1:25.000 Foglio n. 034 - Bolzano-Renon
Coord. punto d'accesso al greto UTM 32TPS 69440E 62150N
Coord. punto d'abbandono del greto UTM 32TPS 69060E 61890N
Geologia Porfido


Presentazione generale

Bella e difficile forra con portata notevole, soprattutto ad inizio stagione; per la posizione degli armi e per il tipo di roccia è necessaria una buona conoscenza delle tecniche di armo utilizzando mancorrenti. Accesso complicato ed … aereo. Il percorso può essere idealmente diviso in due parti: la prima, con accesso difficoltoso in parete, presenta le calate di altezza maggiore. La seconda ha un accesso comodo da sentiero e le calate, pur avendo altezze minori, mantengono comunque tutte le loro difficoltà, sommate ad alcuni passaggi di acqua bianca pericolosi in caso di forti portate.
L’intera forra (Gola del Rio Eschio – Aschlbachschlucht) è tutelata dalla Provincia Autonoma di Bolzano quale monumento naturale (L.P. 16 del 25/07/1970).

Accesso a valle

Arrivando dall’Autostrada del Brennero, uscire a Bolzano Sud e prendere la superstrada per Merano. Uscire a Gargazzone, dirigersi verso il centro del paese e salire in direzione della forra (evidente già dallo svincolo della superstrada) seguendo le indicazioni per i sentieri che portano alla Torre medioevale (Kröllturm) e a Verano - Vöran. Parcheggiare in zona, chiedendo il permesso ai residenti o, meglio ancora, parcheggiare sulla vecchia strada statale nei pressi del’Hotel Zum Turm.

Accesso a monte

Si prende il sentiero per Verano – Vöran, che con un ponticello tra le case supera il torrente e sale ripido in riva orografica destra. Si prosegue lungo il sentiero che attraversa il bosco, fino a giungere ad un tratto più pianeggiante con bella vista sulla valle dell’Adige; poco dopo si incontra un belvedere con panchina e crocifisso in legno (quota 600 circa). Dalle spalle del crocefisso ci si inoltra nel bosco per tracce di sentiero, mantenendosi in quota ed andando in direzione della forra; dopo aver superato una zona franosa, si dovrebbe incontrare una cresta rocciosa; dal punto più basso di questa, con due metri di arrampicata, bisogna salirvi sopra e superarne la cresta. Continuare adesso a mezza costa fino a raggiungere una traccia di sentiero più evidente che corre vicino al ciglio della forra. Se si sono seguite le indicazioni, ci si dovrebbe trovare all'incirca una cinquantina di metri più in basso della quota del crocifisso. Risalire quindi lungo la traccia tenendo sempre un occhio alle rocce che danno sullo strapiombo: su una di queste brillerà la catena di partenza, a quota 650. Da questo ancoraggio, con due calate in parete di circa 20 e 45 metri, si raggiunge il greto del torrente.

Accesso intermedio

Dal parcheggio della macchina si sale in riva orografica sinistra per circa 20 minuti, seguendo le indicazioni per la Gola del Rio Eschio - Aschlbachschlucht e per la torre. Giunti in prossimità di questa, si segue un sentierino sulla sinistra che porta direttamente alla base della cascata più alta, ben visibile prima ancora di arrivarci.

Profilo della forra

Visualizza il profilo

Descrizione

Entrati in forra con le due calate asciutte di 20 e 45 m, si arriva sul greto del torrente. Non entrare nella pozza, ma fermarsi al di sopra ed allestire un mancorrente in riva sinistra per raggiungere l’ancoraggio della prima calata. Dopo una seconda piccola calata, si arriva nel punto più spettacolare, sopra una cascata che forma una coda di cavallo. Quindi, una breve serie di calate porta in vista della Torre, per raggiungere la quale è necessario scendere la cascata più alta, da 45 m; per un recupero più agevole della corda conviene avere una corda di lunghezza maggiore, la qual cosa permette il recupero da un punto al di fuori dell’eventuale linea di caduta di pietre (ricordarsi che il porfido è una roccia infida). Dalla base di questa cascata, volendo, si può uscire in riva sinistra e scendere a valle lungo il sentiero. Da questo punto in poi la forra si restringe e con portate importanti aumentano le difficoltà e i rischi. Ricordarsi che, dopo la calata su cui si trova la targhetta Pro-canyon, è ancora possibile uscire seguendo il canale irriguo in riva destra. Dopo aver sceso la cascata nei pressi della presa d’acqua, superabile con un lungo mancorrente, si troverà il punto più impegnativo, ovvero una cascata raggiungibile con mancorrente e con l’armo posto sulla sinistra di un semitubo nel quale convoglia l’acqua, il cui arrivo è in una pozza profonda sovrastante una seconda cascata. Ancora alcune brevi calate (da non sottovalutare) e l’uscita sarà in vista.

Rientro

Dopo l'ultima calata si segue in riva destra il sentiero che in pochi minuti, passando per un orto, riporta alla strada.

Category: Procanyon - forre

Catasto AIC IS003
Comune ROCCAMANDOLFI - ISERNIA
Quote Ingresso 930 m
Uscita 788 m
Dislivello 142 m
Sviluppo 1 km
Tempi Navetta 4 km
Avvicinamento 5'
Progressione 3h
Rientro 2'
Interesse Regionale
Difficoltà v2 a2 II
Numero calate 10, max 11 metri
Corde consigliate 2 x 25 metri
Periodo Aprile-Maggio ed anche in autunno-inverno
Vie d'uscita Possibili
Materiali Muta completa indispensabile
Cartografia IGM 1:25.000 161 II-NE
Coord. punto d'accesso al greto 41° 29' 50" N - 14° 21' 04" E
Coord. punto d'abbandono del greto 41° 29' 36" N - 14° 20' 26" E


Presentazione generale

Breve ma interessante gola, itinerario facile, piuttosto acquatico e ludico. La prima parte piuttosto inforrata fino al confluenza con il ramo sinistro, dopo la quale la forra si apre presentando grandi vasche dove il divertimento è assicurato.

Accesso a valle

Dall'uscita autostradale di San Vittore (Autostrada A1), o dall'uscita di Vasto Sud (autostrada A14) dirigersi in direzione Isernia per poi continuare lungo la S.S. 17 verso Campobasso, fino ad arrivare al bivio per il paese di Roccamandolfi; proseguire fino al ponte nel centro abitato, dove è possibile parcheggiare l'auto.

Accesso a valle

Dal ponte, attraversare il paese, seguire la strada a monte del cimitero comunale. Dopo circa 4 km si arriverà in prossimità dell'antico castello diroccato. Parcheggiare la macchina e scendere lungo un sentiero ben visibile che porta ad un ponte sospeso, proseguire verso il fondo del vallone dove ha inizio il percorso.

Avvicinamento

Parcheggiata la macchina nei pressi del ponte all'inizio del paese, inerpicarsi per gli evidenti tornanti che portano verso il castello. Lasciata la strada proseguire su un sentiero non sempre visibile che passa sulla sinistra dei ruderi del castello fino ad arrivare ad un evidente sentiero che scende verso valle.

 

Descrizione

Si entra dalla R.S. attraversando il rio poco a monte. Mancorrente e armo per la prima calata da 30. La prima parte è quella più inforrata, si parte con un paio di salti di pochi metri facilmente disarrampicabili, superati i quali si trova, in riva destra, la partenza di un mancorrente che porta alla prima calata, di circa 11m, armata con catena in riva sinistra. Subito dopo si procede a scendere un altro salto di 9 m con mancorrente e catena in riva destra. Dopo pochi metri si incontra un salto di 6m disarrampicabile ma comunque, in caso di necessità, percorribile in sicurezza armando i due fittoni installati poco più in alto sulla destra idrografica. Si prosegue quindi, fino ad arrivare ad un salto di 3m, dove è possibile tuffarsi, , in condizioni di buon afflusso idrico, discesa comunque armabile su due fittoni installati su riva sinistra. Da qui, proseguendo per una quarantina di metri, si arriva ad un salto di 3m; è possibile tuffarsi in condizioni di buon afflusso idrico, altrimenti è possibile armare la discesa su armo naturale sulla sinistra, così da arrivare direttamente sul salto successivo di 9 m con catena sulla sinistra idrografica. Proseguendo per circa 100 m, dopo uno scivolo armato in riva destra con fittoni, si giunge alla confluenza con il ramo sinistro del Callora. La portata d'acqua aumenta notevolmente ed inizia una serie di profonde vasche quasi tutte tuffabili, fino ad arrivare ad un bellissimo toboga che finisce in un'enorme vasca. E' comunque possibile evitare il toboga tuffandosi dalla roccia posta alla destra oppure armando il salto dalla catena posta in riva sinistra. Segue un breve ma impegnativo salto di 5m armato con catena in riva sinistra, oppure, in caso di forte portata su due fittoni posti sulla destra idrografica. Dopo una breve camminata arriviamo al punto più suggestivo dell'itinerario, caratterizzato da un salto di 10 m armato in riva sinistra con mancorrente, catena e deviatore posto a circa metà calata, oppure in riva destra con discesa lungo una parete verticale. Dalla piccola cengia che ospita questo armo è possibile tuffarsi in relativa sicurezza. Arriviamo così all'ultima discesa del percorso, di circa 10m, armata con mancorrente e catena su sinistra idrografica. In caso di forti portate si può aggirare sulla destra per poi scendere su fittoni, un saltino da 3m. Altri due salti, max 3 m, tuffabili o aggirabili, portano all'ultimo con tuffo obbligatorio di 3m, posto sotto il ponte all'ingresso del paese che conclude il percorso. Attenzione al secondo di questi tre tuffi: al centro della vasca è presente un masso sommerso poco visibile. Soprattutto con portate notevoli, non tuffare sotto la cascata (il masso crea uno scavernamento insidioso) ma a destra.

Rientro

L'uscita dall'alveo è facilitata da una vistosa scala in acciaio ancorata ad un manufatto di cemento. Da qui, lungo un breve sentiero, si arriva facilmente sulla strada. Volendo evitare l'ultimo salto posto sotto il ponte, si può sforrare anticipatamente, inerpicandosi su un poco visibile sentiero posto sulla riva destra, che porta direttamente sul ponte.

Category: Procanyon - forre

Catasto AIC CB002
Comune Guardiaregia - Campobasso
Quote Ingresso 750
Uscita 550
Dislivello 200
Sviluppo 1,5 Km
Visualizza la planimetria (.pdf 102 KB)
Tempi Navetta 3 km (evitabile attraversando il paese a piedi, in mezz'ora circa)
Avvicinamento '10 min
Progressione 3h (compreso il tratto nel Torrente Quirino)
Ritorno '5 min
Difficoltà V4 A3 III
Numero calate 9, max 40m
Corde consigliate 2 da 50m
Periodo Da marzo a giugno
Vie d'uscita Possibili
Materiali Muta completa indispensabile
Cartografia  IGM 1:25000 145 III N
Coord. punto d'accesso al greto  
Coord. punto d'abbandono del greto  


Presentazione generale

Intenso itinerario ad andamento verticale, che in una successione di alte cascate e belle marmitte, si getta rapidamente  nel torrente Quirino. Sono attrezzati 9 salti, il più alto è di 40m., un paio sono tuffabili Particolarmente spettacolare, ma anche impegnativo, il tratto che vede la successione ininterrotta dei salti da 6, 27 e 40m.

Accesso a valle

Dalla SS 17, da Isernia verso Campobasso, svoltare in direzione Guardiaregia. Poco prima di entrare in paese, subito dopo una "esse", una stradina asfaltata scende ripida sulla destra. La si prende e la si segue fino ad incontrare un piazzale con una croce, dove è possibile parcheggiare l'auto.
Nota: 100 m più avanti è possibile affacciarsi da un ponte sul torrente Quirino. Purtroppo la stretta forra sulla quale ci si affaccia, è usata come discarica.

Accesso a monte

In auto: tornati sulla strada principale, si svolta a destra in direzione del paese, in prossimità del quale la strada si biforca. Quì è possibile attraversare Guardiaregia, oppure proseguire sulla strada che sale con ripidi tornanti. Poco dopo, in corrispondenza di un tornante a sinistra, si stacca sulla destra una strada (indicazioni area WWf), la si percorre per poche decine di metri, si svolta a sinistra e in leggera salita si trova un parcheggio dove lasciare l'auto.

A piedi: tornati sulla strada principale, si svolta a destra in direzione del paese, in prossimità delle prime case si entra nel paese, con ripide scalinate si evita la strada che lo attraversa fino ad arrivare nella piazza principale (chiesa). Di fronte alla chiesa si stacca una scalinata (indicazioni sentiero WWF) al termine della quale ci si allaccia ad una strada asfaltata che in breve porta al parcheggio descritto precedentemente (mezz'ora in tutto).

Avvicinamento

Poco oltre il parcheggio si attraversa un ponte si gira a destra fino a trovare sulla sinistra il sentiero WWF. Lo si segue superando un chiosco-bar, poi ad un bivio seguire il sentiero che scende sulla destra (staccionate in legno). Continuare fedelmente fino a superare un belvedere sulle gole e poi un ponticello in legno. Poco oltre si arriva direttamente nel greto del torrente.

Descrizione

Il primo salto ` in realtà formato da due saltini di 4m, il primo porta in una bella vasca profonda, il secondo in acqua piuttosto bassa, attenzione ai tuffi. In alternativa pochi metri a valle si trova la prima catena. Continuando per pochi minuti, si incontrano altri 2 brevi salti inferiori ai 10 metri. Poco oltre ci si affaccia sulla serie di cascate da 6, 26 e 40 metri. In caso di forte scorrimento è consigliabile utilizzare il deviatore, in riva dx, che evita il getto d’acqua e ci porta sul ciglio della sottostante vasca in prossimità del quale troviamo la catena per il successivo salto da 26. Alla base del 26 si entra in una enorme vasca circolare che porta al successivo salto da 40, armato con mancorrente, catena e deviatore (sx) posto circa a metà della discesa. Superata un’altra bella vasca a nuoto, si cammina per poche decine di metri fino a trovare un salto da circa 6 m tuffabile. Usciti dalla stretta e lunga vasca ci si affaccia immediatamente sul successivo salto da 27 metri, armato con mancorrente a dx e catena a sx. In caso di notevole portata è possibile utilizzare un deviatore (sx) posto circa 10 m sotto la catena. Ancora una nuotata e dopo pochi metri un’altra vasca si presta ad un tuffo di 5 m circa. A questo punto solo un centinaio di metri ci dividono dal torrente Quirino. Dalla confluenza in circa mezz’ora di cammino tra lunghi laghi a nuoto, qualche masso disarrampicabile e un unico saltino da armare, ci si trova in prossimità dell’uscita.

Rientro

Superato a nuoto l'ennesimo lago del torrente Quirino, si vede una grande briglia che chiude l'alveo. Poco prima, sulla destra, si "annusano" le acque dello scarico di Guardiaregia, che si gettano nel torrente. Si prendono delle tracce che costeggiano lo scarico fino ad incontrare una sterrata, si svolta a sinistra attraversando lo scarico, ancora pochi metri e siamo al parcheggio .

Category: Procanyon - forre

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