• Fosso Pito
    Fosso Pito Ascoli Piceno | Italia :: ph. Pietro Torellini
  • Rio Sarcerei
    Rio Sarcerei Nuoro | Italia :: ph. Emanuele Nurra
  • Bras Rouge
    Bras Rouge Ile de la Réunion :: ph. Federico Maggiani
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    Torrente Baes Brescia | Italia :: ph. Ugo Peroglio
  • Portela Canyon
    Portela Canyon Creta | Grecia :: ph. Luca Dallari
  • Torrente Saitta
    Torrente Saitta Messina | Italia :: ph. Michele Di Bella
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    Ogliana Quarata Verbania | Italia :: ph. Guido Armaroli
  • Torrente Saitta
    Torrente Saitta Messina | Italia :: ph. Michele Di Bella
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    Barrosas Canyon Flores | Azzorre :: ph. Anna Custo
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    Rio di Foppiano Verbania | Italia :: ph. Erwin Kob
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    Valle Usella Verbania | Italia :: ph. Roberto Schenone
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    Volarja Canyon Tolmin | Slovenia :: ph. Michele Zanin
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    Torrente Casenda Sondrio | Italia :: ph. Mirco Rossi
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    Gocta Falls Bongarà | Perù :: ph. Nitu Moreno
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    Lodrino inferiore Ticino | Svizzera :: ph. Roberto Schenone
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Elenco delle forre attrezzate Procanyon
Catasto AIC UD002
Comune Lauco - UDINE
Quote Ingresso 800 m
Uscita 350 m
Dislivello 450 m
Sviluppo 3700 m
Tempi Navetta 12 km
Avvicinamento 5'
Progressione 4,5h (fino alla confluenza col torrente Vinadia)
Interesse Nazionale
Difficoltà v5 a3 VI
Numero calate 12, max 52 m
Corde consigliate 2 da 60 m
Periodo Da metà giugno a fine settembre (anche percorribile, seppur con attenzione, da metà maggio)
Vie d'uscita nessuna
Materiali Muta indispensabile
Cartografia Carta Tabacco 1:25000 foglio n. 013 - Prealpi Carniche Val Tagliamento.  Visualizza mappa
Coord. punto d'accesso al greto  46.440637, 12.973326
Coord. punto di confluenza con il Vinadia  46.431945, 12.964109


Presentazione generale
Il Rio Chiantone forma, nel tratto che precede la confluenza nel Vinadia una forra estremamente incassata, spettacolare e con numerosi salti. Sfortunatamente questo bellissimo itinerario è fortemente penalizzato dalla presenza di rifiuti e immondizia disseminati sul fondo della gola, segno inequivocabile dell'inciviltà dell'uomo che anche qui purtroppo si manifesta. Nonostante questo aspetto negativo, le acque che vi scorrono si mantengono discretamente pulite probabilmente grazie ai continui assorbimenti e restituzioni dell'alveo che ne accelerano il processo di autodepurazione.
È consigliabile comunque percorrerlo dopo qualche giorno di pioggia, le precipitazioni infatti con l'aumento della portata, contribuiscono a "ripulire" il letto del torrente mitigando gli sgradevoli effetti prodotti dai rifiuti.
Trattandosi di un affluente del Vinadia, intraprendere questo itinerario comporta necessariamente percorrere anche la seconda parte della forra del suddetto torrente. Si veda pertanto anche la relativa descrizione per quelle informazioni che qui sono omesse.

Accesso a valle
Da Tolmezzo prendere la strada statale n° 52 in direzione Forni/Sappada/P.so Mauria. Passare il ponte sul torrente But e dopo 500 m lasciare la strada statale imboccando lo svincolo sulla destra (indicazioni per Caneva). All' incrocio svoltare a destra e poi, a quello successivo a sinistra immettendosi sulla strada provinciale n° 125 (via tre croci).
Continuare per circa 2 km e parcheggiare in uno spiazzo sulla sinistra vicino ad un attività commerciale ("Legnolandia") e a circa 300 m dalla cava di ghiaia posta all'uscita della forra.
Evitare di parcheggiare all'uscita della cava (rischio furti).

Accesso a monte
Dal punto raggiunto con l'accesso a valle, tornare indietro restando sulla strada provinciale n° 125 e seguirla per circa 3 km. Poco prima del ponte sul But, svoltare a sinistra e proseguire lungo la strada provinciale n° 21 fino a Casanova. Qui svoltare a sinistra e imboccare la strada che in salita conduce prima all'abitato di Fusea e poi a quello di Buttea. Prima di raggiungere il suddetto paese, dopo un tratto di strada in discesa, si attraversa il ponte sul Rio Chiantone (circa 8 km).
Parcheggiare nell' esiguo slargo subito dopo il ponte (spazio per max 2 auto).
Per raggiungere il greto del torrente, dal ponte salire verso monte per una decina di metri ed entrare nel bosco in direzione del torrente (sentiero con segnavia ProCanyon).

Descrizione

01 - AN 13 Dx
02 - MC + 2 PI + C 20 Dx
03 - C 3 Dx
04 - C 9 Dx
05 - MC + C 25 Sx
06 - C 10 Sx
Progressione per 400 m con vari salti superabili a tuffo o in disarrampicata
07 - MC + C 52 Dx
08 - MC + C 7 Sx
09 - MC + C 5 Sx
10 - MC + C 12 + DEV Sx
11 - MC + C 7 Dx
12 - MC + C 10 Dx
Si giunge alla confluenza col torrente Vinadia

Category: Procanyon - forre

Catasto AIC UD003
Comune Venzone / Moggio Udinese - UDINE
Quote Ingresso 410 m
Uscita 270 m
Dislivello 140 m
Sviluppo 450 m
Tempi Navetta 5 km circa
Avvicinamento 5'
Progressione 2 h
Ritorno 5'
Interesse Nazionale
Difficoltà v5 a3 IV
Numero calate 7, max 40 m
Corde consigliate 2 da 50 m + 1 da 20 m
Periodo Da maggio a ottobre
Vie d'uscita No
Materiali Muta
Cartografia Carta Tabacco 1:25000 foglio n. 020 oppure 018  Visualizza la cartina
Coord. punto d'accesso al greto 33t 0358361 5138328
Coord. punto d'abbandono del greto 33t 0358514 5138584


Presentazione generale

Breve (500 metri di sviluppo) ma divertente gola che offre alcuni scorci molto suggestivi. La macchina fotografica dovrebbe fare parte, in questo caso, dell'attrezzatura indispensabile. Considerando inoltre i tempi di accesso pressoché nulli e il ridotto tempo di percorrenza, può essere la gola ideale da scegliere nel caso in cui si abbia un tempo limitato a disposizione.

Accesso a valle

Percorrendo la statale 13 in direzione Tarvisio, poco dopo lo svincolo con la statale 52 e superato l'Hotel Carnia si percorrono ancora 1,5 km e si parcheggia nello spiazzo in corrispondenza dell'uscita della forra.

Accesso a monte

Percorrendo la statale 13 in direzione Tarvisio, poco prima dello svincolo con la statale 52, in corrispondenza di una caserma si imbocca, sulla destra, una stradina che porta alla borgata di Tugliezzo. Superatala, si scende qualche decina di metri per parcheggiare nei pressi del ponte che scavalca il nostro rio.

Profilo della forra

Descrizione

Un evidente sentiero sulla sinistra del ponte (segnavia ProCanyon), superata una sbarra metallica, permette di scendere facilmente nel letto del rio. Si segue detto sentiero per alcuni minuti fino a raggiungere l'alveo nei pressi dei resti di un vecchio ponte. Una volta entrati, dopo un breve tratto serpeggiante e dopo aver superato un saltino di un paio di metri si arriva al primo salto significativo della gola (27 metri).La progressione continua quindi nella gola, qui stretta e tortuosa, per un breve tratto fino ad arrivare ad un salto-toboga di circa 5 metri. Subito dopo si incontra un affluente da destra in direzione del quale bisogna traversare per salire sull'evidente massone. Da questo punto in poi si ha un susseguirsi di cascate e scivoli pressoché ininterrotto fino all'uscita. Dalla pozza pensile che prelude alle tre calate finali si scende, tenendosi sulla sinistra (usare il deviatore) con una successione di calata di 7, 40 e 33 metri. Fare qui attenzione, in corrispondenza dell'ultimo salto, a individuare le nuova installazioni (poco evidenti) in riva destra.  Superata l'ultima calata, la gola finisce d'improvviso e solo 5 minuti a piedi separano dal punto indicato come accesso a valle.

Category: Procanyon - forre

Esistono due diverse (entrambe ragionevoli) possibilità di accesso. La prima, quella classica, impone l'uso di 2 auto e la discesa di uno scosceso ghiaione. La seconda, molto più comoda, fa "perdere" il non disprezzabile tratto iniziale (4 calate). Entrambi gli accessi sono comunque segnalati e descritti. A voi la scelta.

Catasto AIC PN003
Comune Erto - PORDENONE
Quote Entrata classica
Ingresso 870 m
Uscita 690 m
Dislivello 180 m
Sviluppo 2000 m
Entrata intermedia
Ingresso 830 m
Uscita 690 m
Dislivello 140 m
Sviluppo 1300 m
Tempi Entrata classica
Navetta 5 km circa
Avvicinamento 20 min
Progressione 4 - 5 h
Ritorno 15 min
Entrata intermedia
Navetta 0 km
Avvicinamento 15 min
Progressione 3 - 4 h
Ritorno 15 min
Interesse Internazionale
Difficoltà v4 a5 IV
Numero calate Entrata classica
 14
Entrata intermedia
 10
Corde consigliate 1 da 60 m
Periodo Da luglio a settembre
Vie d'uscita Poco dopo il punto in cui un ponticello di calcestruzzo attraversa la gola, sulla destra, un sentierino porta nei pressi del ponte di Erto. Subito dopo la parte scura è possibile risalire in riva destra approssimativamente lungo il greto di un piccolo affluente. Prima dell'arco naturale, per ripido canale detritico sulla sinistra e poi per pendii erbosi ripidi è possibile raggiungere la statale
Materiali Muta indispensabile
2 staffe
Cartografia Carta Tabacco 1:25000 foglio n. 021
Coord. punto d'accesso al greto  
Coord. punto d'abbandono del greto  


Presentazione generale

Strettissima forra, cupa e quasi invisibile, in cui rumoreggia il torrente Zemola, collettore delle acque del versante meridionale del Duranno. Tutta molto acquatica ci regala degli scorci di eccezionale bellezza fra levigate sponde di calcare bianco, con archi di roccia, toboga e pozze profonde e vorticose.

Accesso a valle

Parcheggiare l'auto presso il ponte sulla Val Zemola lungo la strada statale 251.
Se si sceglierà di risalire in riva sinistra, p
archeggiare l'auto presso un evidente caseggiato incompiuto sulla statale 251 in località S. Martino.

Accesso a monte - Entrata classica

Dal paese di Erto si percorre per circa 3 Km la mulattiera che sale al rifugio Maniago. Dopo una marcata curva a destra in corrispondenza di un impluvio, si lascia l'auto nel successivo spiazzo (nei pressi di una curva a sinistra) subito prima del punto in cui reinizia l’asfaltatura. Da qui, ritornati indietro fino a quasi il centro dell’impluvio (freccia con segnavia Pro-Canyon) si scende fino al greto per un lungo, ripido e non sempre facile pendio detritico.

Accesso a monte - Entrata intermedia

Percorrere il sentierino che parte nei pressi del ponte di Erto (a sinistra della cappelletta) e che, in circa 15 minuti, porta alla riva destra del greto.

Profilo della forra

Descrizione

Entrando dall’accesso classico, la gola inizia dapprima in ambiente piuttosto largo e ingombro di massi. Poi si stringe presentando una divertente sequenza di piccole calate in corda, toboga e scivoli.
Si incontra quindi, in riva destra e poco dopo il punto in cui un ponticello di calcestruzzo attraversa la gola il sentierino indicato come "entrata intermedia".
Ancora alcuni salti e si perviene, dopo un tratto dove la gola si allarga molto, ad un improvviso restringimento tra pareti altissime. Se fuori non c'è il sole, può essere utile l'illuminazione elettrica. Nel passare sotto il ponte di Erto conviene affrettarsi perché sembra che una delle attività più popolari della zona sia quella di lanciare sassi ed altri oggetti. Finito lo strettissimo tratto meandreggiante, inizia la parte più bella ed impegnativa dell'itinerario con due splendidi archi naturali a fare da portali.
Sequenza delle calate che seguono: 5, 10, 14, 17.
Nella calata da 5 metri (con attenta valutazione forse fattibile senza corda) prestare attenzione perché il salto porta ad una vasca vorticosa dalla quale è difficile uscire anche in vista del fatto che il salto successivo da 8 metri è subito a seguire.
Gli ultimi due impegnativi salti (in piena corrente) si superano tenendosi il più possibile a sinistra.
L’itinerario termina al cambiare del tipo di roccia (diventa marcatamente rossastra) e dopo l’ultima caratteristica cascata con il flusso che forma una "coda di cavallo".

Uscita

Da dove il greto ritorna ampio e sassoso, si prosegue per un centinaio di metri per risalire per un pendio detritico a destra che evolve poi in esile traccia e quindi in sentiero che conduce sulla statale 251 nei pressi del ponte sulla Val Zemola (segnavia Pro Canyon).

Category: Procanyon - forre

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