Uso del proteggicorda

Da aicwiki.

Indice

Premessa

In presenza di forti sfregamenti o di lame di roccia tagliente, concentrati però su un solo punto, è possibile ricorrere all’uso di proteggicorda.

In commercio si trovano proteggicorda tubolari realizzati in pvc e dotati di una chiusura in velcro, per poterli chiudere attorno alla corda di calata. Sono indubbiamente efficaci, per quanto richiedano una certa dimestichezza nell’uso, visto che ad ogni passaggio devono essere aperti e riposizionati dopo che si è superato il punto con il discensore.

Una soluzione più pratica consiste nell’uso di proteggicorda aperti, sui quali appoggiare la corda per evitare il contatto con la roccia. Sono più economici, visto che basta un pezzo di pvc al quale attaccare un cordino per bloccare il proteggicorda. I più elaborati, autocostruiti da canyonisti particolarmente ingegnosi, sono dotati di due rialzi sui lati per evitare che la corda possa spostarsi dalla protezione e hanno già incorporato un cordino per fissarli alla corda e recuperarli successivamente.

Ma raramente un torrentista ha con sé un proteggicorda. Per questa ragione, un’ottima soluzione è data dall’utilizzo per tale scopo del kit-boule


Obiettivo

Proteggere la corda dal contatto con la roccia in un punto particolarmente abrasivo.


Materiale utilizzato

  • La corda di calata
  • Un kit-boule o un sacco
  • Un moschettone


Tecnica d’esecuzione

  • L’attrezzista allestisce la corda di calata a misura e la blocca con asola di bloccaggio e controasola
  • Con uno spezzone di corda, o con una fettuccia della lunghezza adeguata, collega il kit-boule o il sacco all’ancoraggio
  • Il primo che scende, giunto sul punto di sfregamento, posiziona il sacco sotto la corda di calata nel punto da proteggere
  • Quando ci si cala lungo la corda, bisognerà prestare attenzione che ad ogni passaggio il kit-boule non si sia spostato e, semmai, andrà riposizionato al posto giusto
  • L’ultimo che scende, dopo aver provveduto a mettere in atto le tecniche di disattrezzamento con la cosiddetta “manovra dell’ultimo”, recupera lo spezzone di corda con il sacco e fissa lo stesso direttamente alla corda di recupero nel punto di sfregamento già individuato, usando, ad esempio, un nodo barcaiolo
  • Al termine di tutte le calate, il kit-boule sarà recuperato insieme alla corda di recupero, alla quale è vincolato.


Osservazioni

  • L’uso del proteggicorda è particolarmente indicato nell’allestimento di teleferiche, qualora la corda tensionata sia sottoposta a un forte sfregamento proprio vicino alla partenza.
  • Per ridurre il rischio che il kit-boule si possa impigliare durante il recupero, conviene slegare gli spallacci e ogni altro cordino, infilandoli all’interno.
  • In alternativa, il primo che scende può portare con sé la corda di recupero e agganciare direttamente a questa il kit-boule, come proteggicorda, posizionandolo nel punto critico. Con questa soluzione, è possibile posizionare anche più proteggi corda, anche distanti tra di loro.


Pericoli nella realizzazione o utilizzo, possibili errori di esecuzione

Bisogna prestare attenzione a fissare il proteggicorda sulla corda giusta, che deve essere quella di recupero. In caso contrario, se si agganciasse alla corda di calata, sarebbe poi impossibile il recupero, poiché la protezione andrebbe in battuta contro l’anello dell’ancoraggio.

Strumenti personali
Namespace

Varianti
Azioni
Navigazione
Strumenti
Categorie