Risalita su corda singola con cordini e mezzi di fortuna

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Versione delle 10:31, 15 gen 2013, autore: Francesca.danesin (Discussione | contributi)

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Indice

Premessa

Dato per scontato che la tecnica migliore per la risalita su corda è quella che prevede l’uso di bloccanti meccanici, non si può escludere che, in talune situazioni, il torrentista debba necessariamente avere nel suo bagaglio anche una buona padronanza della risalita da eseguirsi anche in assenza di attrezzature specifiche quali i bloccanti meccanici.

Resta inteso che questa situazione deve essere un’eccezione e non la regola, per risalire in particolare su brevi tratti.


Obiettivo

Risalire su una corda singola utilizzando mezzi di fortuna


Materiale utilizzato

  • La corda di calata
  • La propria doppia longe
  • Un bloccante ventrale di fortuna
  • Un bloccante di fortuna per il pedale
  • Una staffa-pedale di fortuna


Tecnica d’esecuzione

  • Realizzare un bloccante ventrale, usando, ad esempio, uno dei seguenti sistemi:
    • Nodo a cuore
    • Otto montato in maniera autobloccante
    • Un nodo autobloccante, ad esempio machard
  • Agganciare il bloccante all’anello dell’imbrago.
  • Recuperare la corda nel bloccante ventrale e sospendersi ad essa
  • Montare quindi sulla corda un bloccante mobile, facendo, ad esempio, un nodo machard.
  • Agganciare ora la longe lunga al bloccante mobile, in modo da potersi appendere durante la risalita
  • Costruire un pedale di fortuna, usando una fettuccia lunga, e agganciarlo al moschettone della longe lunga usando un secondo moschettone. In assenza della fettuccia, si può utilizzare il capo terminale della corda di calata
  • Spingere il più in alto possibile il bloccante mobile; il piede nella staffa-pedale deve seguire il movimento verso l’alto, senza caricarla
  • Recuperare la corda nel bloccante ventrale
  • Caricare quindi il proprio peso sulla staffa-pedale spingendo con la gamba fino a ritrovarsi in piedi; la spinta deve avvenire in linea con la corda, mantenendo il corpo il più possibile alla verticale della corda
  • Dopo la spinta sui piedi, recuperare la corda nel bloccante ventrale e sedersi sull’imbrago
  • proseguire spingendo in alto il bloccante mobile e sollevarsi sul pedale spingendo il corpo verso l’alto
  • Recuperare la corda nel bloccante ventrale e sedersi sull’imbrago
  • Alternare questi movimenti, in modo da caricare prima il bloccante mobile e poi quello ventrale


Osservazioni

  • Quando si carica il peso sulla staffa-pedale, spingere il corpo mantenendolo verticale, evitando di spingere con i piedi lateralmente, errore che farebbe perdere potenza alla spinta aumentando la stanchezza
  • Sono i piedi che devono caricare sulla staffa-pedale e non le mani che sollevano il corpo, tenendosi alla corda. Non per niente, l’uomo cammina usando i piedi. Le mani servono solamente per l’equilibrio.
  • Nel caso di salite appoggiate su roccia, sfruttare un piede per appoggiarsi alla parete e aiutarsi nella risalita, mantenendo l’altro nella staffa-pedale.
  • L’uso di cordini permette anche la risalita su corda doppia. È però preferibile, nel caso di corda doppia, sfruttare altre possibilità che permettano di bloccare uno dei due capi per risalire sull’altro con la tecnica classica.


Pericoli nella realizzazione o utilizzo, possibili errori di esecuzione

  • Ricordarsi che la longe lunga deve essere agganciata al bloccante mobile. Serve ad evitare di cadere nel caso in cui il bloccante ventrale non dovesse tenere.
  • Quando si spinge sul pedale, non impugnare il nodo autobloccante usato come bloccante mobile: potrebbe scivolare verso il basso, con conseguenze pericolose.
  • Durante la fase di risalita usando il discensore ad otto, nella manovra di recupero della corda, prima di sedersi sull’imbrago e rimettere in carico il discensore, è opportuno avere l’accortezza di abbassare la corda che si impugna riportandola nella posizione di blocco, altrimenti si tenderebbe a scendere nuovamente verso il basso.
  • Usando invece come bloccante ventrale il nodo a cuore, se si usano due moschettoni senza ghiera fare attenzione a non orientare troppo verso di sé la corda che si recupera, ma, al contrario, trazionare tenendo la corda bene in verticale e, preferibilmente, leggermente in avanti. In caso contrario c’è il rischio serio che una delle due volte della corda, in particolare la seconda attorno al moschettone singolo, possa premere su una delle leve e fuoriuscire dal primo moschettone o entrare nel secondo, annullando l’effetto blocco del dispositivo.
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