Progressione a cingolo

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Indice

Premessa

Con gruppi particolarmente numerosi, è importante considerare una serie di accorgimenti che permettano di mantenere su valori accettabili gli standard di sicurezza e di realizzare tempi di percorrenza che si attestino su valori normali, come se si percorresse la forra con una squadra di 4/6 persone.

È scontato che una squadra deve normalmente essere composta da un numero limitato di persone.

Si possono però verificare delle situazioni nelle quali ci si trovi con più squadre ravvicinate e la necessità di non perdere tempo ad attendere che gli armi si liberino; oppure, soprattutto in occasione di raduni, che il gruppo scarti l’opzione di dividersi in più squadre e preferisca stare compatto, per vivere tutti insieme la discesa nel canyon.

Evidentemente, non è sufficiente che le persone siano individualmente veloci nella discesa di una verticale; molti dei tempi morti sono causati dalle fasi dell’attrezzamento di una calata, dall’attesa di una corda, da tutte una serie di problemi dovuti dalla mancanza di coordinamento. Ecco che allora nel gruppo ci devono essere dei ruoli prestabiliti ed è essenziale che questi ruoli siano rispettati. Il non rispetto dei ruoli porterà inevitabilmente ad effetti negativi sui tempi di percorrenza del gruppo intero.

Per una buona riuscita della progressione, bisogna fare in modo di avere, contemporaneamente, le corde installate sul maggior numero possibile di calate, in modo da permettere la progressione delle persone, minimizzando i tempi di attesa dovuti alla preparazione delle calate stesse; chi porta la corda, ha sempre la precedenza e scende per primo, si porta sul prossimo salto da attrezzare e lì, una volta installata la corda, attende che tutto il gruppo passi; quindi, recupera la corda e cerca di riguadagnare la testa del gruppo.


Obiettivo

Mantenere gli standard di sicurezza in un gruppo numeroso, realizzando tempi di percorrenza simili a quelli di una squadra normale.


Materiale utilizzato

La normale attrezzatura di progressione


Ruoli delle persone

  • Portatori di corda: sono le persone che hanno con sé una corda e che sanno autonomamente gestirla e manovrarla; possono essere parecchi.
  • Attrezzisti e/o apripista: vanno previsti solo nei percorsi dove sia necessario. Di norma, è sufficiente una sola persona, che individui il percorso ottimale e indichi dove si trovano gli armi; è evidente che questo ruolo debba essere ricoperto da un profondo conoscitore della forra. Se è richiesto invece anche l’uso di trapani per effettuare nuove installazioni, è preferibile averne due. Le persone assegnate a questo ruolo è bene che siano molto esperte ed efficaci nel loro compito.
  • Partecipanti “semplici” : sono tutti coloro che non hanno compiti specifici e possono anche essere parecchi; sono persone che, per scelta o perché principianti, non fanno manovre di corda e si preoccupano solamente di scendere. È bene che chi vuole fotografare o riprendere faccia parte di questa categoria.
  • L’ultimo : è un ruolo vitale; questa persona, anch’essa esperta e capace di gestire e risolvere gli imprevisti, chiude il gruppo. Egli porta con sé la corda di soccorso, non solo per poterla usare in caso di necessità, ma anche per identificare con chiarezza che è lui la persona con il compito di chiudere il gruppo. L’importanza di questo ruolo è evidente, soprattutto nel caso di una squadra eterogenea, nella quale non tutti si conoscono: l’ultimo non deve superare mai nessuno, anche per scongiurare nel modo più assoluto il rischio di dimenticare qualcuno dentro la forra.


Tecnica d’esecuzione

  • Chi porta la corda deve essere fatto passare avanti; gli altri, che sono in attesa di scendere una calata, all’arrivo di un portatore di corda gli danno la precedenza. Fa ovviamente eccezione il caso in cui un partecipante abbia già impegnato la discesa.
  • L’apripista e gli eventuali attrezzisti devono scendere per primi. Questi coadiuvano il portatore di corda nell’allestimento della calata: fare sicura nella stesura di mancorrenti, regolare la corda a pelo d’acqua, installare eventuali deviatori, tensionare le teleferiche, ecc.
  • Il portatore di corda non abbandona mai la sua corda, ma aspetta che sia disimpegnata per recuperarla, insaccarla e riprendere la progressione. La posizione del portatore di corda varia a seconda del tipi di calata: certamente, questi starà all’ancoraggio nel caso di calate in corda singola o di teleferiche, mentre può essere più opportuno collocarsi alla base del salto, nel caso di calate in doppia.
  • Il portatore di corda aspetta sempre l’ultimo (che porta con sé la corda di soccorso) per recuperare la corda e insaccarla.
  • L’ultimo deve stare particolarmente attento a non superare mai nessuno.
  • Nei salti superabili con un tuffo, se esiste anche il benché minimo dubbio che qualcuno non voglia saltare, bisogna comunque installare la corda, anche a costo di non usarla affatto. Questo accorgimento è di gran lunga meno impattante sui tempi rispetto a non dover gestire la situazione di una persona che rifiuta il tuffo, con le corde ormai mandate avanti.
  • Nei tuffi e nelle disarrampicate, è importante lasciare qualcuno - anche un partecipante semplice - ad indicare il modo più agevole e semplice di superare il passaggio.
  • Bisogna fare in modo che le corde siano tutte della stessa lunghezza; anche se apparentemente vantaggioso, l’impiego di corde di metrature differenti finisce sempre con il generare rallentamenti.
  • Nei salti sui quali è richiesta la giunzione di due corde, il comando viene assunto dal portatore arrivato per primo; l’altro si mette a sua disposizione e lo coadiuva.


Osservazioni

  • Numero massimo di corde: attrezzare, al massimo, un terzo delle calate complessive della forra; aumentare ancora questo numero, significherebbe, per assurdo, arrivare ad avere armata contemporaneamente tutta la forra: non sarebbe più una discesa di gruppo e, comunque, si allungherebbero a dismisura i tempi di permanenza di ciascun portatore di corda sul salto da lui gestito, con possibili disagi dovuti al freddo, alla scomodità della sosta, alla noia, ecc.
  • Numero massimo dei partecipanti in funzione dei portatori di corda: andare oltre il numero di tre partecipanti “semplici” per ciascun portatore di corda produrrebbe gruppi inaccettabilmente lenti.
  • Numero totale dei partecipanti: evitare di superare il numero complessivo di 30 persone; si produrrebbero gruppi talmente grossi da essere ingestibili e pericolosi.
  • Con una squadra che rispetti i ruoli assegnati, si riescono ad avere tempi normali anche con gruppi di 15/20 persone.


Pericoli nella realizzazione o utilizzo, possibili errori di esecuzione

I potenziali problemi, che si nascondono dietro a questo tipo di progressione, sono quasi sempre da imputare alla mancanza di disciplina e di scrupolo nell’applicare le regole; per esempio:

  • Un tuffo apparentemente semplice che non è stato armato nell’ipotesi che tutti saltassero
  • Il portatore di corda che si stufa di stare ad aspettare e va avanti senza la corda che gli è stata affidata
  • L’ultimo che supera qualcuno
  • L’impiego di corde di lunghezza diversa.
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