Intervento indiretto dall’alto

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Versione delle 10:13, 29 gen 2013, autore: Erwin.kob (Discussione | contributi)

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Indice

Premessa

E' una manovra molto tecnica, da eseguirsi in tempi rapidissimi: lo scopo è, infatti, quello di tagliare la corda di calata sulla quale è bloccato un torrentista, senza che questi abbia alcuna possibilità di proseguire autonomamente, per poterlo calare.

Se si usano regolarmente sistemi svincolabili per attrezzare la sosta, è alquanto raro dover intervenire con questa tecnica. Ma non è da escludere la necessità di effettuare un soccorso su un gruppo davanti al nostro, sceso su una corda doppia bloccata sulla sosta.


IMPORTANTE! Questa tecnica va eseguita solamente in alcuni casi ben definiti:

  • Se alla base della calata non vi è nessuno, la persona bloccata deve essere cosciente e in grado di muoversi in autonomia
  • Se invece la persona bloccata è incosciente, alla base della calata deve esserci qualcuno pronto a prenderla e ad assisterla; in caso contrario, rischierebbe l’annegamento.
  • La persona bloccata e priva di conoscenza non può essere calata se lungo la traiettoria vi sono terrazzamenti, vasche pensili o altro che potrebbe fermare la discesa.
  • Allo stesso modo, prestare attenzione alla presenza di fessure, sporgenze o altro che potrebbero bloccare il nodo di giunzione tra la corda di calata e quella di soccorso
  • In tutti gli altri casi, valutare un altro tipo di intervento.


Obiettivo

Calare velocemente un torrentista bloccato su una corda fissa, tagliando la corda di calata all’altezza dell’ancoraggio.


Materiale utilizzato

  • Una corda di soccorso, o una corda di calata
  • Un moschettone HMS con ghiera
  • Un cordino in kevlar con un moschettone a ghiera per l’autobloccante (o, in alternativa, un bloccante meccanico, sempre con il proprio moschettone a ghiera)
  • Un paio di cesoie da soccorso


Tecnica d’esecuzione

  • Come prima cosa, agganciare sull’ancoraggio – possibilmente in un punto diverso da quello dove si trova l’anello con infilata la corda di calata - un moschettone HMS con ghiera, da utilizzare quale punto di ancoraggio per la corda di soccorso
  • Con il cordino in kevlar, completo del relativo moschettone con ghiera, fare sulla corda di calata un nodo autobloccante machard e posizionarlo il più in basso possibile
  • Agganciare un capo della corda di soccorso al moschettone del machard, ad esempio con un nodo doppio bulino, lasciando fuoriuscire un capocorda di circa un metro
  • Con la corda di soccorso, fare un nodo mezzobarcaiolo rinforzato, costruito in fase di calata, sul moschettone HMS predisposto quale secondo punto di ancoraggio; prima di completare il mezzobarcaiolo, tensionare al massimo la corda di soccorso collegata al nodo autobloccante, in modo che lo stesso eserciti già una presa sufficiente sulla corda di calata. Bloccare quindi il mezzo barcaiolo con un’asola di bloccaggio e una controasola di sicurezza
  • Tenendo la corda di calata in mano, tagliarla subito al di sotto del punto di ancoraggio nel quale è inserita
  • Giuntare insieme i due capi tagliati con il capocorda della corda di soccorso, facendo un nodo galleggiante
  • Sbloccare la controasola di sicurezza e l’asola della corda di soccorso
  • Calare velocemente a valle la persona bloccata


Osservazioni

  • Al posto della corda di soccorso, si può ovviamente utilizzare anche una corda di calata; in questo caso è sufficiente eseguire un nodo mezzobarcaiolo classico, non rinforzato
  • La stessa manovra può essere eseguita anche nel caso in cui si trovi una corda singola bloccata nell’ancoraggio; non è poi così improbabile trovare torrentisti che posizionano erroneamente corde fisse
  • Il sistema illustrato prevede l’uso di un cordino in kevlar per realizzare un nodo autobloccante; analogamente, può essere utilizzato un qualsiasi bloccante meccanico, prestando però molta attenzione affinché sia agganciato nella giusta direzione e che sia indicato per il diametro della corda usata
  • Non perdere tempo a pensare a quale nodo utilizzare per collegare la corda di soccorso al moschettone del bloccante; qualsiasi tipo di asola fungerà allo scopo, con l’unica controindicazione che, probabilmente, non si riuscirà più a disfare il nodo.


Pericoli nella realizzazione o utilizzo, possibili errori di esecuzione

  • Accertarsi sempre che le ghiere dei moschettoni siano chiuse
  • Quando si pretensiona la corda di soccorso con il mezzo barcaiolo, verificare con estrema attenzione che il nodo autobloccante tenga la corda di calata, senza che scorra attorno ad essa
  • La fase più delicata di tutto l’intervento si ha, ovviamente, al momento del taglio; è in questo momento che tutto il carico viene trasferito sulla corda di soccorso
  • È inoltre molto importante giuntare insieme i due capi di corda tagliata con il capo terminale della corda di soccorso; questo collegamento ha una doppia funzione: evita, innanzitutto, che i due capi di corda tagliati possano scorrere nel nodo autobloccante. Inoltre, costituisce una seconda sicurezza nel collegamento tra corda di soccorso e corda tagliata, oltre al moschettone dell’autobloccante.
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