Il Mancorrente

Da aicwiki.

Si è già visto come, secondo le moderne tecniche di attrezzamento, si debba ricorrere spesso all’uso del mancorrente al fine di raggiungere, in piena sicurezza, ancoraggi particolarmente esposti. In pratica, un mancorrente si può considerare come una linea di sicurezza che consente di raggiungere agevolmente il punto di ancoraggio, su terreni esposti o scivolosi. Purtroppo, a volte, la fretta o un’eccessiva sicurezza nelle proprie capacità fanno sottovalutare l’uso dei mancorrenti, inducendo il torrentista ad avvicinarsi direttamente all’ancoraggio, facendo assurdi equilibrismi e mettendo in serio pericolo la propria vita.

La mancata conoscenza della tecnica, inoltre, fa sì che alcuni torrentisti scambino i due punti di attacco del mancorrente per l’ancoraggio di calata e solo quando hanno iniziato la discesa si accorgono che, in realtà, l’ancoraggio di calata era magari dietro la parete rocciosa o proprio sopra la verticale. È quindi evidente che, una volta giunti al punto di calata, ci si dovrà guardare bene intorno, per individuare la posizione dell’ancoraggio e, nel caso questo sia esposto, individuare in posizione arretrata gli eventuali punti di attacco per installare il mancorrente, sempre che chi ha attrezzato la forra ci abbia pensato.

Per diversi motivi, la tendenza, ormai quasi ovunque consolidata, è quella di non lasciare alcun mancorrente fisso, ma, al contrario, di predisporre in fase di attrezzamento della forra solamente gli attacchi necessari per la successiva installazione.

Un buon torrentista deve essere in grado di installare un mancorrente che sia poi recuperabile. Ciò consentirà, innanzitutto, un risparmio di corde, visto che non si dovranno abbandonare sul posto. In secondo luogo, si deve imparare a diffidare dei mancorrenti esistenti; spesso, infatti, le corde sono reduci dall’esposizione alle intemperie di intere stagioni e potrebbero non rispondere più ai requisiti di resistenza. Infine, non va dimenticato l’aspetto ecologico, in virtù del quale bisogna ridurre al minimo indispensabile la presenza di materiale estraneo all’ambiente.

Nel caso si trovi un mancorrente già installato, si verifichi con estrema attenzione lo stato della corda e, per non tralasciare nulla, anche dei nodi. Attenzione che nel caso in cui il punto d’arrivo del mancorrente non sia visibile, non è assolutamente da escludere che la corda possa essere lesionata. È senz’altro consigliabile valutare se sia piuttosto preferibile affidarsi ad un proprio mancorrente installato parallelamente a quello esistente.

Nelle forre molto frequentate, soprattutto ove operano le guide che accompagnano i clienti, non è raro imbattersi in mancorrenti permanenti realizzati con cavi d’acciaio. Normalmente, i percorsi così attrezzati sono anche ben manutenzionati, ma, nel caso di forre poco frequentate, non ci si fidi troppo di questi cavi, che magari sono in opera da anni.

L’allestimento di un mancorrente che sia recuperabile viene di norma effettuato con una delle corde di calata. La regola prevede che si utilizzi il capo inferiore della corda, quello cioè che sta al di sotto nel kit-boule. Questo metodo consente quindi di installare un mancorrente e di attrezzare la calata con la stessa corda, velocizzando così i tempi di progressione in attesa che arrivi il resto del gruppo con le altre corde.

Nel caso in cui il mancorrente sia particolarmente lungo e complesso, è invece preferibile usare una corda unicamente per questo scopo. Questo discorso è tanto più valido nel caso in cui la calata da attrezzare necessiti di corde lunghe.

Quando si prende il capo inferiore della corda per infilarla nei punti di attacco del mancorrente, si presti bene attenzione che questa non passi attraverso un anello del kit-boule o sia attorcigliata al cordino di chiusura del sacco. È un piccolo particolare, ma che rischia di far perdere del tempo prezioso.

In percorsi esposti o scivolosi, o comunque di una certa lunghezza, vi saranno anche dei punti intermedi nei quali fare passare la corda del mancorrente; solitamente, sono realizzati o con chiodi resinati o con piastrine munite di anello. Questi punti hanno principalmente lo scopo di mantenere in quota la linea di sicurezza, evitando che, in caso di caduta, la persona finisca troppo in basso rispetto alla linea teorica del mancorrente.

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