Ancora galleggiante: differenze tra le versioni

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==Obiettivo==
 
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Tendere una corda oltre una pozza problematica, usando la forza della corrente d’acqua, per consentire al primo di superare l’ostacolo in sicurezza  e allestire successivamente una teleferica
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Tendere una corda oltre una pozza problematica, usando la forza della corrente d’acqua, per consentire al primo di superare l’ostacolo in sicurezza  e allestire successivamente una [[La teleferica|teleferica]]
  
  

Versione attuale delle 16:36, 15 gen 2013

Indice

[modifica] Premessa

Si è visto che, con l’ausilio di una teleferica, vi è la possibilità per una squadra di evitare l’arrivo in pozze problematiche o di superare tratti nei quali la corrente d’acqua potrebbe causare dei rischi per i torrentisti.

Rimane però l’incognita per il primo che dovrà scendere ad allestire il sistema; è scontato che debba essere la persona più esperta e con ottime capacità, ma, al di là di tutto ciò, persiste comunque un certo rischio soggettivo. Usando invece un’ancora galleggiante, si riesce a tendere una corda oltre l’ostacolo, che potrà essere usata dal primo per superare in sicurezza la corrente d’acqua.

Analogamente, la stessa tecnica può essere impiegata per superare un tratto d’acqua difficoltoso durante la progressione orizzontale, quando un rullo o una zona di controcorrente creano una situazione di pericolo non superabile con le tecniche di nuoto in acqua bianca.

L’ancora galleggiante si realizza lanciando oltre la linea di ritorno della corrente un sacco da torrentismo legato ad una corda, facendo in modo che questo si riempia d’acqua. Il peso dello zaino contrasterà così la corrente e metterà in tensione la corda, dando al primo la possibilità di tirarsi fuori dalla zona di pericolo.


[modifica] Obiettivo

Tendere una corda oltre una pozza problematica, usando la forza della corrente d’acqua, per consentire al primo di superare l’ostacolo in sicurezza e allestire successivamente una teleferica


[modifica] Materiale utilizzato

  • Una corda
  • Uno o più sacchi da torrentismo per costruire l’ancora galleggiante
  • Eventualmente una sacca da lancio


[modifica] Tecnica d’esecuzione

  • Legare la corda agli spallacci e all’anello d’aggancio di un sacco da torrentismo
  • Filare ora nel sacco la lunghezza di corda che si stima necessaria per superare la vasca o la zona di pericolo, iniziando con il capo collegato agli spallacci
  • Disporre bene per terra la restante parte di corda, in modo che possa sfilarsi durante il lancio; a tale scopo, un componente della squadra terrà saldamente in mano il capo terminale della corda, evitando però di tenere in mano le asole, al fine di non essere trascinato in acqua nel caso di corrente molto forte
  • Dopo aver valutato attentamente il punto più idoneo nel quale posizionare l’ancora galleggiante, far pendolare bene in mano il sacco (con all’interno la corda da sfilare) e lanciarlo oltre l’ostacolo; la corda contenuta all’interno deve sfilarsi automaticamente.
  • Nel caso in cui il lancio del sacco sia insufficiente, si recupera il tutto e si ripete; dopo alcuni lanci senza successo, si ricorre però ad una sacca da lancio “pilota”; occorre quindi avere una sacca da lancio che, essendo più leggera, ha più probabilità di essere lanciata oltre la zona critica, con una traiettoria più precisa. In caso di riuscita del lancio con la sacca, si lega lo zaino all’estremità della sagola della sacca da lancio, per lasciarlo trascinare nella zona individuata come idonea.
  • Lasciare filare la corda sino a quando il sacco si riempie d’acqua ed è semisommerso; se la tensione ottenuta non fosse sufficiente, agganciare alla corda in tensione, con un moschettone, altri sacchi vuoti e farli andare in blocco sull’ancora, con lo scopo di aumentare la resistenza
  • Verificata la giusta tensione della corda, il primo può entrare nella vasca; nel caso in cui si debba calare o tuffarsi, è preferibile agganciare la longe lunga alla corda dell’ancora, per non perderla accidentalmente
  • Superato l’ostacolo o la zona con corrente problematica, il primo che è sceso si mette in una posizione comoda e sicura, slega i sacchi e tiene saldamente la corda dell’ancora in mano per aiutare i compagni che scendono, oppure inserisce la corda nel discensore per realizzare un ancoraggio umano per la teleferica recuperabile
  • Come ultima cosa, comunica con i tre fischi convenzionali il segnale di li-be-ra
  • I compagni di squadra, dopo averlo raggiunto, collaborano con lui a tenere in tensione la corda e infine recuperano l’ancora galleggiante.


[modifica] Osservazioni

  • Per aumentare la portanza dell’ancora galleggiante, è preferibile usare sacchi privi della rete di svuotamento; eventualmente, si può ovviare inserendovi un kit-boule, all’interno del quale si può anche mettere anche un bidoncino privo del coperchio.
  • La tensione giusta che deve raggiungere la corda dell’ancora galleggiante è quella che consente di tirarsi fuori dalla vasca senza che l’ancora venga riportata indietro
  • Per agevolare il tensionamento della corda, bisogna cercare di posizionare il sacco subito a valle di un saltino oppure sotto la soglia della cascata successiva (ovviamente purché non sia troppo lontana), dove la pressione dell’acqua è maggiore, eventualmente incastrando l’ancora sotto alcuni sassi
  • Dovendo uscire da una zona di corrente tirandosi sulla corda dell’ancora, è senz’altro indicato mettersi in una posizione orizzontale, in modo da offrire una minore resistenza alla corrente e riducendo così la sollecitazione sull’ancora
  • Si eviti di lanciare la corda agganciata al sacco solamente all’anello di aggancio o, ancora peggio, all’anello di plastica predisposto per fissarla normalmente, come nei kit-boule; la tensione generata dalla corrente potrebbe spezzare l’anello di plastica, vanificando l’operazione e facendo perdere il sacco.
  • Ricordarsi di svuotare completamente lo zaino del suo contenuto, prima di lanciarlo, per evitare di perdere il tutto nella corrente!
  • L’ultimo che scende può superare il tratto di corrente facendosi recuperare dagli altri suoi compagni, che lo tireranno fuori con la corda


[modifica] Pericoli nella realizzazione o utilizzo, possibili errori di esecuzione

  • Durante il lancio della corda, prestare bene attenzione che, lungo la traiettoria, non vi siano rami, alberi o altro sui quali la corda potrebbe impigliarsi.
  • Prima di iniziare la discesa, bisogna valutare attentamente la giusta tensione della corda portante.
  • Si presti bene attenzione, durante la discesa del primo, che la corda di calata arrivi nel punto giusto; se fosse troppo corta, il primo potrebbe rimanere agganciato alla corda portante e arrivare a valle troppo velocemente; se, invece, fosse troppo lunga e la tensione della corda portante insufficiente, il primo si troverebbe con un accumulo di corda intorno ai piedi.
  • Non sempre si può usare un’ancora galleggiante: ad esempio, se vi è un tratto eccessivamente lungo da superare o non vi è la possibilità di lanciare la corda oltre la linea di ritorno della corrente. In tali situazioni, è d’obbligo ricorrere ad altre situazioni, ad esempio attrezzando in artificiale una linea di calata che consenta la discesa oltre la zona pericolosa.
  • Attenzione: nel superare il tratto di corrente, valutare attentamente se è il caso di agganciarsi con la longe o meno.
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